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Cronaca

Vende un immobile fingendosi la proprietaria: intasca i soldi, ma l'atto di compravendita è fasullo: a processo

La donna è finita a processo per truffa in concorso insieme a un agente immobiliare. L'acquirente, interessata alla vendita, avrebbe sborsato circa 40mila euro

Una "diatriba" per un immobile tra parenti e tre persone finite a processo per truffa dopo aver venduto a una acquirente un immobile, ma già oggetto di contenzioso. A rimetterci, la nuova proprietaria che -dopo aver sborsato un anticipo di 2mila euro e 40mila euro pagato con un assegno, si è vista sfumare l'affare. E' stata proprio lei, l'acquirente dell'immobile, a sedere questa mattina al banco dei testimoni dinanzi al giudice Lavanga, confermando di aver deciso di comprare l'immobile - un magazzino in zona Fossato di Vico - perchè utile alla sua attività lavorativa nel campo della ceramica. Ma poi, nel marzo del 2012 sporge denuncia querela, dopo aver scoperto non solo che un altro soggetto avrebbe reclamato la proprietà del fabbricato, ma che lo stesso immobile non sarebbe stato della stessa donna dal quale lo aveva acquistato.

Secondo quanto riscostuito nei capi d'imputazione formulati dal pm Paolo Abritti, l'imputata avrebbe omesso di dichiarare l'esistenza di un contenzioso civile per l'immobile (ci sarebbe anche un testamento olografo non valido) e affidato a una agenzia immobiliare la vendita del fabbricato, fornendo - si legge nel capo d'imputazione -di copia altertata/falsificata del rogito notarile relativo alla compravendita, facendo cos' apparire un suo parente quale proprietario esclusivo.

A processo, per concorso in truffa, anche un agente immobiliare perchè - secondo l'accusa - avrebbe eseguito l'incarico abusivamente dal momento che sarebbe stata a conoscenza delle cause ostative alla vendita del bene preso in carico,. E proprio in virtù di ciò, avrebbero così indotto in errore la nuova acquirente, orginiaria dell'Egitto e interessata al magazzino, insieme al cognato, per il suo lavoro di ceramista. La proposta di compravendita sarebbe risultata infatti  falsamente attestante la proprietaria. Non finisce qui perchè la proprietaria fittizia dell'immobile avrebbe diffamato anche un appartamente alle forze dell'ordine "perchè sarebbe stato corrotto dalla'altra famiglia al fine di impedirne la vendita". Si torna in aula il prossimo giugno con l'ascolto di altri testi del pm. Gli avvocati difensori sono: Maria Stella Sepioni (sostituita oggi in aula dal legale Gianni Zurino) e Manuela Rossi. 

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