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Cronaca

Vende cartine e filtri per sigarette senza permesso: maxi multa e 5 giorni di chiusura per contrabbando

Sanzioni dopo un controllo della Guardia di finanza. Anche il Tribunale amministrativo regionale conferma: tutti gli articoli collegati ai tabacchi lavorati necessitano di autorizzazione alla vendita

Vende prodotti di tabaccheria, ma senza licenza. Scatta la chiusura per 5 giorni, una sanzione (ridotta) di 3mila euro e una ulteriore chiusura come sanzione accessoria.

La società finita nei guai con la giustizia “svolge la propria attività in diversi punti vendita dislocati in Toscana, Umbria e Lazio; in particolare, nel punto vendita” nella provincia di Perugia “svolge dal 1989 l’attività di commercio all’ingrosso di mobili, elettrodomestici e prodotti per la casa, commercio al minuto di mobili, elettrodomestici, casalinghi, materiale elettrico, apparecchi radio, televisivi e altri apparecchi per la registrazione e riproduzione visiva e loro accessori”.

Un giorno si presenta la Guardia di finanza di Perugia che sequestra “delle confezioni di cartine, filtri funzionali ed arrotolare le sigarette, cartine arrotolate senza tabacco” del tipo ‘REX BRAVO’ presenti nel suddetto punto vendita (14.280 filtri e 10.680 pezzi di cartine, equivalenti all’utilizzo di un quantitativo teorico di tabacco pari a 1,144 Kg)”, contestando all’amministratore delegato della società l’infrazione “consistente nell’aver detenuto per la commercializzazione prodotti accessori ai tabacchi da fumo” senza avere l’autorizzazione. Contestaulmente scattava la multa di 3.300 euro che la società pagava subito “dichiarando a verbale di non essere a conoscenza del divieto di vendita”.

In seguito interveniva l’Ufficio di Monopoli per l’Umbria che avviava un procedimento “per l’irrogazione della misura sanzionatoria amministrativa accessoria di chiusura dell’esercizio commerciale” per 5 giorni. Sanzione che la società contestava ricorrendo al Tribunale amministrativo regionale, affermando che “come la normativa applicata fosse entrata in vigore solo pochi giorni prima dell’accesso eseguito dalla Guardia di finanza ed evidenziando l’esiguità del quantitativo di prodotto rinvenuto nel locale di vendita e la marginalità dello stesso in relazione alle dimensioni dell’esercizio commerciale (oltre 6.000 mq di estensione complessiva) ed alla tipologia di beni trattati; le confezioni di cartine e filtri per arrotolare le sigarette costituirebbero il residuo di una fornitura del 2016”, cioè di quattro anni prima dei fatti e che la società “non avrebbe interesse a proseguire nella vendita di beni di questo tipo”.

Richiamando tutta una serie di leggi, norme e regolamenti, finanche quelle a contrasto del fenomeno del contrabbando di tabacchi e sigarette, il Tar ha dato torto alla società e confermato la sanzione accessoria della chiusura per cinque giorni di tutta l’attivià.

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