rotate-mobile
Cronaca

Parla una delle migliori amiche di Valerio Menenti: "E' un ragazzo distrutto"

L'amica di sempre, raggiunta dalla redazione di PerugiaToday, parla di un'altra vita spezzata da tutta questa tragedia ed è "quella della mamma Tiziana"

Hanno temuto che si togliesse la vita. Sconvolto e con le lacrime agli occhi è tornato in carcere con un'unica parola pronta a rimborbargli in testa: “colpevole”. Valerio Menenti era quasi convinto di una sua assoluzione. Ai compagni di cella continuava a ripetere: “Sono sicuro che il 27 esco, non c'entro niente”. E invece la sentenza letta dal presidente della Corte Gaetano Mautone è stata ben diversa: “Ventisette anni di carcere”, grazie alle attenuanti generiche ritenute equivalenti alle contestate aggravanti.

C'è voluta un'ora per calmarlo. Parola, dopo parola, sono riusciti a farlo desistere dal commettere una sciocchezza. Ma l'amica di sempre, raggiunta dalla redazione di PerugiaToday, parla di un'altra vita spezzata da tutta questa tragedia ed è “quella della mamma Tiziana, uccisa da un dolore incolmabile”. “E' distrutta, sembra un fantasma che cammina”. Lei, folle d'amore per quell'unico figlio, non riesce ad accettare una sentenza del genere. “La sua preoccupazione più grande adesso è Valerio”.

E se pensa all'amico di sempre, il compagno di tante avventure, la ragazza lo descrive come “uno pronto ad aiutare sempre il prossimo”. Alla parole colpevole sembra storcere il naso e bisbigliare: “Non mi sembra possibile che abbia commesso una cosa così atroce”. Per lei la verità è una sola: quella scritta sulle lettere che si scambiano, dove il giovane tatuatore continua a professarsi innocente. “E' disperato in questo momento – afferma la giovane – non riesce ancora a comprendere il perché si trova in carcere. Nelle lettere che ci siamo scritti ha sempre ribadito la sua frustrazione per non essere stato aiutato, nonostante abbia presentato tre diverse denunce”.

Ma del padre cosa pensa? Arriva una pausa. Poi riprende la conversazione: “Non si è mai capacitato del gesto che ha commesso. Non riesce a comprendere il perché”. Lo odia? “No, ma è comunque molto spaesato”. Ti ha detto qualcosa subito dopo la lettura delle sentenza: “Mi ha solo guardato e bisbigliato stai tranquilla, per rassicurarmi”. La conversazione si conclude con una semplice frase: “In questa storia non ha vinto nessuno”.  

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Parla una delle migliori amiche di Valerio Menenti: "E' un ragazzo distrutto"

PerugiaToday è in caricamento