Omicidio di via Ricci, Valerio parla per la prima volta: sequestrati i beni dei Menenti

Valerio Menenti, tra meno di 24 ore, per la prima volta risponderà alle domande dei magistrati dopo essersi avvalso della facoltà di non rispondere pochi giorni dopo il suo arresto per l'accusa di essere il mandante dell'omicidio di Alessandro Polizzi. Il giovane, ex della sopravvissuta Julia Tosti, dovrà dire la sua versione dopo le mezze ammissioni del padre che ha confermato di essere entrato nella casa di via Ricci per dare una lezione ad Alessandro ma senza l'intenzione di uccidere. Valerio dovrà convincere gli inquirenti che non ha mai dato o fatto trovare al padre le chiavi dell'appartamento di Julia Tosti che aveva conservato anche dopo la fine della loro storia. Un particolare, insieme ad una telefonata sospetta, che al tatuatore ha prodotto l'accusa di essere il mandante di una spedizione punitiva finita in tragedia. 

Intanto però la famiglia Menenti ha dovuto subire il sequestro conservativo dei beni mobili e immobili, per un valore di 1 milione 500 mila euro. A renderlo noto è stato il legale di Julia Tosti, l'avvocato Luca Maori.  Il sequestro, eseguito il 29 maggio, riguarda conti correnti bancari, case, terreni, auto e moto di Valerio e Riccardo Menenti. Il ricorso per ottenere il decreto di sequestro conservativo era stato presentato dai genitori della vittima, difesi dagli avvocati Nadia Trappolini e Giovanni Rondini, e da quello di Julia Tosti. La richiesta è stata accolta dal giudice "in considerazione dell'enorme entità del credito risarcitorio, che potrebbe spingere i Menenti a disporre dei beni (eventualmente anche dal carcere) per sottrarli alla garanzia dei ricorrenti".