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Cronaca

Le immagini dell'omicidio in aula, Valerio Menenti chiede di essere portato in carcere

Oggi, 24 novembre, sono state proiettate in aula le immagini del corpo di Alessandro Polizzi privo di vita. Valerio Menenti alla vista delle foto ha chiesto di tornare in carcere

Valerio Menenti non ha retto. Di fronte, infatti, alle immagini del corpo senza vita di Alessandro Polizzi, il giovane ha chiesto di essere riaccompagnato in carcere, abbandonando così l’udienza, mentre il medico legale descriveva fin nei minimi dettagli come il ragazzo fosse stato ucciso in quella tragica aggressione avvenuta in via Ettore Ricci al civico 14 e della quale fece le spese anche Julia Tosti.

Lui imputato in concorso morale per l’intera vicenda, pare che non sia stato in grado di assistere alla scena, preferendo così tornare in cella. A rimanere,  invece seduto, senza batter ciglio, il padre Riccardo. Lo stesso che quella notte, secondo  l’Accusa, entrò nell’appartamento e sparò a sangue freddo un colpo ad Alessandro ferendolo mortamente, per poi fuggire credendo di non aver lasciato traccia.

A non avere comunque dubbi sul fatto che il colpo non sia stato sparato a  bruciapelo è il medico legale Laura Pagliacci Reattelli. Secondo, infatti, le analisi effettuate, Riccardo Menenti avrebbe fatto fuoco a una distanza di 30-50 centimetri. A darne conferma le ustioni sul volto di Alessandro che, analizzandole, non potrebbero essere state causate da un colpo di pistola esploso da 10 centimetri. 

Ma c’è da chiedersi come Riccardo Menenti sia riuscito a entrare nell’appartamento di via Ettore Ricci? Secondo quando ricostruito, Valerio era ancora in possesso di una chiave che avrebbe permesso a Riccardo di intrufolarsi nell’appartamento senza particolari problemi. Ma quando e come è entrato in possesso di questa se Valerio si trovava in ospedale al momento del delitto?

Si è tentato di spiegarlo oggi, 24 novembre, in aula. Alcune immagini del sistema di sicurezza del Santa Maria della Misericordia, avrebbero infatti immortalato Valerio che prima sale sull’ascensore e poi percorre un corridoio. Nel frattempo i coniugi Menenti sarebbero stati inquadrati da un'altra parte del nosocomio perugino, mentre erano diretti ad andare a trovare il figlio. Momento in cui, secondo gli inquirenti, sarebbe avvenuto il fatidico momento dello scambio delle chiavi. L’attimo non è stato comunque immortalato, ma lo si ritiene deducibile, data anche l’ora in cui avviene l’incontro. A dover testimoniare in aula, questo pomeriggio, anche la moglie Riccardo e madre di Valerio che ha deciso comunque di avvalersi della facoltà di non rispondere.

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