rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Omicidio Polizzi, l'ex fidanzata difende Valerio: "Fu aggredito e non picchiò Julia"

Sconcerto in aula per la deposizione della ex fidanzata di Valerio Menenti che difende il tatuatore facendolo passare da carnefice a vittima. A non vedere nulla del delitto, invece, la vicina di casa dei due ragazzi

A parlare oggi, 6 novembre, è l’ex fidanzata di Valerio Menenti, il ragazzo accusato insieme al padre Riccardo di aver ucciso Alessandro Polizzi nell’appartamento di via Ettore Ricci. Una lunga deposizione durante la quale il pubblico ministero Gemma Miliani ha voluto far luce sui giorni che hanno preceduto l’omicidio. La giovane ha raccontato dei litigi e del rapporto burrascoso tra Valerio e Julia Tosti.

“Della situazione me ne parlarono alcuni amici comuni”. Ma lo sconcerto in aula cala quando la giovane entra nel dettaglio e racconta la serata della terza e ultima aggressione, quella avvenuta al Rework. La stessa che costò a Menenti un ricovero in ospedale. “Eravamo andati dal ‘paninaro’ per berci una birra e mangiare qualcosa, quando a un certo punto mi sono sentita arrivare una persona alle spalle. A quel punto è successo di tutto, sono volati calci e pugni”.

Gli occhi di Julia si sbarrano quando la ragazza dichiara: “Credo che Alessandro e lei fossero venuti lì perché qualcuno li aveva avvertiti che c’eravamo”. Il racconto si infittisce di particolari. Se, infatti, la Tosti all’epoca raccontò che in quel caso venne aggredita da Valerio, l’ex ragazza del tatuatore smentisce tutto, spiegando: “Valerio stava per svenire e si era appoggiato con il gomito su un sorta di davanzale in acciaio, Julia era andata lì per parlargli e lui gli cadde semplicemente addosso, perché si sentì venire a meno. Alessandro credendo che la voleva picchiare, iniziò quindi nuovamente a tirargli calci e pugni, nonostante fosse per terra. Poi io chiamai l’ambulanza e i carabinieri”.

“Lei sapeva perché tra i due c’era così tanto astio?”, chiede il pubblico ministero alla giovane. “Amici mi dicevano che il motivo principale era Julia Tosti, lei andava in giro a dire che lui l’aveva trattata male e che ancora la cercava, ma io non ho mai visto Valerio mandare messaggi, nonostante passassi tutti i giorni con lui. Credo però che fosse ancora innamorato di Julia, perché di lei non voleva mai parlare”.

Ma se la ragazza sembra voler proteggere con il suo racconto l’ex fidanzato, c’è chi, invece, come la vicina di casa sembra aver visto il minimo indispensabile: “Io ho guardato tutta la scena dallo spioncino e non ho mai aperto la porta. L’unica cosa che le posso dire e che ho solo sentito Julia Tosti chiedere aiuto e affacciarsi per un momento”.

C’è però una scena, avvenuta prima che iniziasse l’udienza che ha creato non poco sconcerto. La madre di Valerio e moglie di Riccardo Menenti è entrata in sala d’aspetto, ha salutato tutti, nessuno escluso. I genitori di Alessandro Polizzi sono rimasti immobili, ricambiando il saluto con quella calma che hanno dimostrato sin dall’inizio del processo. Lei, però, la calma l’ha persa subito. La donna ha, infatti, iniziato un lungo monologo solitario. “Hanno gettato solo fango”, ha detto, alzando la voce. Nessuno si è mosso di un passo, mentre lei guardando un poliziotto ha gridato: “Io voglio parlare”. Poi se ne è andata davanti agli occhi attoniti dei presenti.  

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Omicidio Polizzi, l'ex fidanzata difende Valerio: "Fu aggredito e non picchiò Julia"

PerugiaToday è in caricamento