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Cronaca

Vaccino anti-Covid, tra euforia e tempi "lunghi" (e studi ancora da completare). Ipotesi prime scorte: 23-25mila per l'Umbria

Bisogna restare con i piedi per terra: distribuzione e somministrazione fattori delicati. Priorità per le categorie a rischio

L'euforia di un vaccino "estremamente funzionale" va di pari passi con l'ultimo report del Ministero della Salute: nel giro di una settimana, dieci giorni massimo, tutte le Regioni d'italia rischiano di passare in fascia rossa (massimo rischio, pandemia incontrollata). Si parla di un collasso del sistema sanitario entro un mese. Intanto l'Umbria, insieme a Toscana, Liguria, Basilicata e Abruzzo, dall'11 novembre diventerà zona arancione con ulteriore colpo al cuore dell'economia in nome del contenimento del virus. Siamo aggrappati dunque al vaccino annunciato alla Pfizer, ma in realtà anche agli altri 4 a buon punto, che si stanno testando in Usa e in Europa. Le multinazionali del Farmaco danno speranza, ma mancano i documenti ufficiali sulla sicurezza che dovranno essere presentati agli organismi internazionali di sanità.

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L'annuncio promette un vaccino che nel 90 per cento risulta funzionante e in grado non solo di bloccare i sintomi, ma anche l'infenzione da Coronavirus che è poi quella che porta in ospedale e in terapia intensiva, rubando spazi preziosi e personale per altre patologie molto più mortali del Covid ma ad oggi "silenziate" a causa della nuova emergenza. Prudenza anche perchè non ci sono dati ufficiali sul funzionamento del vaccino su due categorie molto a rischio: gli over 65 e le persone con altre patologie gravi. Prudenza anche perchè ci sono tempi tecnici per dare il via libera alla sperimentazione (la richiesta ufficiale a metà novembre, con tutto il dossier completato). Prudenza e massima attenzione anche perchè poi ci sono miliardi di dosi di vaccino da produrre e da distribuire. Una fase quest'ultima delicata anche perchè tutte le Nazioni si stanno muovendo per mettere le mani sulle scorte.

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Se la Pfizer si dice pronta di poter fornire 50 milioni di dosi di vaccini nel mondo nel 2020 e fino a 1,3 miliardi nel 2021; dal ministero della Sanità si spera di poter avvire la campagna di vaccinazione da marzo su ampia scala. Sull'acquisizione l'Italia deve partecipare alle decisioni con l'Europa che ha previsto subito 300milioni di dosi. Il quotidiano Repubblica, secondo fonti proprie, indica come prima fornitura entro l'anno di 1,7 milioni di flaconi. Una dato che fa ipotizzare, visto il peso statistico classico dell'Umbria e la grave diffusione in corso, un primo invio di 23-25mila unità. La somministrazione, salvo miracoli, sarà più realisticamente prevedere nei primi mesi del 2021. Il tutto su base volontaria e la priorità, come il tradizionale anti-influenzale, per anziani, malati cronici, bambini e altre categorie a rischio. Ma va ribadito: calma e massimo rispetto delle norme, perchè la pandemia in Umbria e in italia è drammaticamente in  escalation e novembre sarà cruciale per salvare vite e il sistema sanitario. 

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