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Cronaca

Vaccini Umbria, taglio del 33 per cento delle dosi. Ordine Farmacisti: "Forte preoccupazione"

"Siamo tutti i giorni in prima linea, non possiamo essere lasciati indietro in questa partita decisiva"

La situazione vaccino in Umbria si complica drammaticamente dopo un avvio ottimo con le scorte a disposizione. Il taglio del 33 per cento delle dosi rispetto alle previsioni iniziali formulate dal Governo sta facendo slittare tutto il cronopromma di messa in sicurezza della Regione Umbria:si parla di almeno 3-4 settimana. Il Piano aveva previsto di sommionistrare la vaccinazionale sugli over 80 a partire dalla metà di febbraio (oltre che su medici specialisti e che quelli sul territorio), si rischia di iniziare non primà di metà marzo. Forte preoccupazione è stata espressa dalla categoria dei farmacisti per "le allarmanti notizie diffuse dalla stampa in merito al numero dei vaccini disponibili."

“Abbiamo appreso dalla stampa – ha commentato il presidente Filiberto Orlacchio – del significativo taglio operato dal commissario nazionale Arcuri deci preoccupa perché mette in pericolo la tenuta del sistema ed, in particolare, la programmazione precedentemente stilata”. I timori riguardano, in particolare, la messa in sicurezza dei Farmacisti, inseriti da tempo tra le categorie prioritarie da sottoporre quanto prima alla vaccinazione. I Farmacisti sono impegnati in prima linea a tutela della salute pubblica garantendo servizi di assistenza all’utenza 24 ore su 24. Crediamo quindi che, nonostante i tagli, debba essere assicurata la vaccinazione di tutti coloro che hanno dato la loro disponibilità, compilando il format di prenotazione predisposto già da tempo dal nostro Ordine”.

Già da una settimana circa le farmacie stanno effettuando tamponi antigenici per rilevare la presenza del covid-19. Inoltre, come previsto nella legge di bilancio e come sta accadendo già in altre regioni, anche in Umbria è auspicabile che si possa consentire  l’effettuazione delle vaccinazioni in favore dei cittadini, sotto la supervisione di un medico, anche all’interno delle farmacie. “Ciò inevitabilmente espone la categoria ad ulteriori ed ingenti rischi. E’ per questo che i Farmacisti non possono essere lasciati indietro in questa partita decisiva. Ci appelliamo quindi alle Istituzioni, in primis la Regione, affinché quanto stabilito venga garantito con puntualità”.

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