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Cronaca

Tante richieste e pochi fondi, la Fondazione antiusura lancia l'allarme: "In troppi nelle mani degli usurai"

Analizzate 171 pratiche di sostegno a artigiani, piccoli imprenditori e commercianti: "Sono le prime vittime della crisi e degli strozzini"

Artigiani, famiglie, piccoli imprenditori, commercianti, sono le categorie più a rischio di finire in mano agli usurai. La causa, a fronte della crisi economica, ci sono le spese impreviste per gli occhiali o l’apparecchio dei denti dei figli, una malattia, i mancati incassi di lavori commissionati e non pagati, la crisi del mercato delle vendite. Non trovando aiuto presso gli istituti di credito, ci si rivolge all’usuraio, pensando di uscirne presto e finendo per perdere tutto.

È quanto emerge dall’assemblea della Fondazione antiusura dell’Umbria (peraltro andata deserta a “causa dell’assenza dei rappresentati di diversi enti pubblici e privati che compongono l’istituto) e dal bilancio del 2019.

“Le telefonate sono tantissime ogni giorno – dice il presidente Alberto Bellocchi – Le audizioni sono state 171 e hanno dato il via a 36 delibere favorevoli di interventi, 13 delle quali già concluse e 23 con definizione a breve termine”. L’impegno per la Fondazione è stato di 1 milione 150mila euro “che per le nostre condizioni è assolutamente notevole - dice il presidente Bellocchi – Ci chiama molta più gente di prima e, purtroppo, nel momento in cui ci sarebbe stato più bisogno abbiamo meno fondi”.

La Fondazione la lotta all’usura l’ha fatta nel tempo, impegnando 25 milioni di euro negli anni per salvare gente che sarebbe caduta in mano agli usurari perché impossibilitata ad accedere ai prestiti ufficiali. “È necessario rivedere il sistema bancario -racconta Bellocchi - Esistono canoni burocratici bancari troppo rigidi, che le banche che non possono superare per andare incontro al cliente. Se non si modifica la regolamentazione bancaria, se non si supera in qualche modo l’ostacolo della segnalazione alla centrale rischi per una minima negatività, magari il debitore che ha saltato qualche rate, la banca ha le mani legate e nega il prestito”.

Sul piano dei conti sono stati conclusi 11 finanziamenti diretti per un importo di 71.319 euro, “somme erogate per salvare delle situazioni economiche sull’orla del baratro”. In altri otto casi, invece, con erogazione di 154.546 euro, le garanzie non sono rientrate, con mandato agli avvocati di procedere al recupero.

Ultima nota. La Fondazione antiusura è stata al centro di una vicenda giudiziaria che ha visto protagonista, in negativo, una professionisti che avrebbe sottratto 1 milione di euro all’ente. La condanna penale ha imposto alla professionista di pagare quella somma, ma poi è intervenuta la confisca dei beni e l’impossibilità della Fondazione di recuperare quei soldi. Il Tribunale di Firenze, infine, ha accolto la richiesta di confisca allargata e ha inserito la Fondazione nel procedimento di esecuzione, in modo da recuperare il milione di euro una volta terminata la procedura di vendita.

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