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Cronaca Foligno

"Non ero io al bancomat con le carte rubate", ma le immagini lo inchiodano: condanna definitiva

Respinto il ricorso in Cassazione, pena confermata e condanna al pagamento di una sanzione alla Cassa delle ammende

Due anni e 400 euro di multa per aver ricettato un bancomat ed effettuato dei prelievi, ma ricorre in Cassazione ritenendo che non ci siano prove contro di lui. I giudici della Corte non solo confermano la condanna, ma ritengono che debba anche versare 3mila euro alla Cassa delle ammende.

L’imputato, un 38enne di Foligno, è stato condannato in primo grado e poi con conferma in appello a febbraio del 2021, per il reato di ricettazione di una carta bancomat.

Il ricorso per Cassazione era volto all’annullamento della condanna perché “sia in fase di indagine che in fase dibattimentale non poteva dirsi raggiunta la prova della colpevolezza dell'imputato in quanto non erano stati acquisiti sufficienti elementi di colpevolezza a suo carico”, che non erano state considerate “le modalità del reato e la lieve entità del danno economico subito dalle persone offese, unitamente alla lievità del profitto conseguito” e la mancata concessione delle attenuanti generiche.

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso su tutti i punti: l’imputato è stato riconosciuto grazie ai filmati di sicurezza mentre utilizza il bancomat rubato per fare prelievi e le attenuanti generiche sono state già concesse dal giudice di primo grado.

Ne consegue la conferma della condanna e al pagamento a favore della Cassa delle ammende della somma di 3mila euro.

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