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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

L'Università di Perugia saluta Roberto Segatori: seminario in onore del sociologo

Lo Studium perusinum dedica un seminario in onore del sociologo Roberto Segatori, in occasione del suo congedo dalla docenza

Lo Studium perusinum dedica un seminario in onore del sociologo Roberto Segatori, in occasione del suo congedo dalla docenza. Mai Laudatio fu più amichevole e informale, com’è nello stile dello studioso e di quanti gli sono stati accanto per motivi di lavoro e di affetto. È tutto un coro di “non ci lasciare!”. A cominciare dal rettore Franco Moriconi che, premettendo, “io non sono un rottamatore”, dice persuaso: “Con la tua assenza si apre una voragine, ma so che continuerai ad aiutarci”.

Ambrogio Santambrogio, direttore del Dipartimento di Scienze politiche, ne loda la qualità scientifica, il valore umano e, soprattutto, la franchezza. Arianna Montanari, presidente della Sezione di Sociologia dei fenomeni politici, ricorda che l’Università, usualmente, non alleva ‘cuor di leoni’ ma – proprio per il suo andare contro corrente – definisce il sociologo folignate “fermo, disponibile a difendere i validi colleghi giovani, dotato di tranquillo coraggio e ironica sicurezza, pronto alla tutela, esercitando protezione, ma senza paternalismo”.

Il professor Crespi, che di Segatori fu maestro e poi collega, ricorda i tanti libri scritti a quattro mani e una collaborazione durata un cinquantennio. Poi un siparietto sul Sessantotto a Perugia “con studenti intelligentissimi e molto motivati”, dice Franco Crespi. Lo interrompe Segatori: “Quegli studenti erano ex brigatisti rossi e l’altra metà dell’aula era occupata dalla Digos”. Comprensibile ilarità in sala, con Crespi che ringrazia Segatori per quegli anni di “allegra affettuosità”.

A seguire, la relazione di Gianfranco Bettin dal tema “Due (o tre) cose che so di lui”, rubando un titolo a Godard di cui illustra le analogie col festeggiato. Poi Piero Fantozzi, Paolo Mancini, Giovanni Barbieri, Marco Damiani e altri colleghi, tutti in coro a dire “Roberto, siamo stati bene insieme, non disperdiamo questo condiviso patrimonio di cultura e di affetti”. 

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