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Cronaca

"Università a rischio declassamento, crollo degli iscritti e silenzio generale"

Basta fare alcuni confronti tra i dati ufficiali del ministero dell’Università, istruzione e ricerca scientifica – Miur - (https://anagrafe.miur.it/php5/home.php) per rendersi conto con chiarezza della situazione. In sintesi, se si guarda all’ultimo triennio (dall’anno accademico 2012-2013 a quello 2015-2016) il calo percentuale di iscritti nell’Università di Perugia è del 13,4% (da  25mila 388 a 21mila 979, -3mila 359), il quinto peggiore tra i 48 Atenei italiani, pubblici e privati, con più di 10mila iscritti ed esclusi gli Atenei telematici. Da notare che, nello stesso periodo, nel complesso degli Atenei italiani – compresi quelli telematici – il calo degli iscritti è stato del 3%, da 1.719.791 a 1.688.472. La flessine registrata dall’Ateneo umbro, in soldoni, è stata oltre quattro volte quella media nazionale.

Risultato peggiore se il confronto si fa tra l’ultimo anno accademico prima della crisi (il 2007-2008) e l’ultimo per il quale il Miur fornisce i dati ufficiali, il 2015-2016: in questi 8 anni l’Università di Perugia è scesa da 29mila 519 a 21mila 979 iscritti (-7mila 540), marcando -25,5% contro un calo medio nazionale del 2,5%. In questo caso l’Ateneo umbro presenta il nono peggior risultato tra i 48 Atenei con più di 10mila iscritti.

Per inciso, nell’ulrimo decennio il risultato migliore in termini di iscritti dell’Ateneo umbro è quello relativo all’anno accademico 2007-2008 (29mila 519 iscritti). Da quel momento l’Università di Perugia ha perso e continua a perdere, in media, circa mille iscritti l’anno.

Il rischio di ‘declassamento’ 

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