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Cronaca

Vaccino, persone vulnerabili: solo il 45 % lo ha richiesto. Accelerare le prenotazioni. "I vaccini sono fondamentali"

Il bacino previsto dalle autorità regionali si attesta intorno alle 80 mila persone. Si respira un clima di diffidenza. "Le persone a rischio devono essere vaccinate quanto prima per evitare contati pericolosissimi per la loro salute"

Dopo polemiche, ritardi, decreti nazionali e riorganizzazioni varie, alla fine è partita la campagna di vaccinazione per le persone estremamente vulnerabili anche in Umbria. Dal 31 marzo scorso ad oggi sono poco più di 28mila, tra il 45-47 per cento, le persone che hanno prenotato. Su un bacino che la task-force regionale sanitaria ha stimato intorno alle 60mila unità. Il Commissario straordinario D'Angelo ha ammesso che si aspettava una prenotazione più massiccia di questi soggetti ad alto rischio per questo ha rivolto un appello a velocizzare la richiesta di vaccino per questa categoria.

E' necessario avere un quadro certo per programmare la campagna che soggetta all'invio, spesso in ritardo, delle dosi di vaccino da Roma. Si chiede dunque nel post-pasqua di poter raggiungere almeno l'80 per cento delle prenotazione per i vulnerabili. Intanto, sempre per questa categoria, sono stati sollecitati i medici di base a motivare i propri pazienti a rischio che hanno in cura. Purtroppo si respira anche in Umbria un clima di sfiducia sui vaccini, in particolare purtroppo, su Astrazeneca dopo la sospensione precauzionale durata pochi giorni e la sua riammissione da parte dell'agenzia del farmaco europeo dopo i controlli che hanno confermato la correttezza e l'appropiatezza del farmaco.

"Ed è fondamentale – ha spiegao l'assessore Luca Coletto - che si raggiunga il maggior numero di adesioni alla campagna vaccinale, così da ottenere l’auspicata immunità di gregge. Le evidenze scientifiche e l’esperienza degli altri Paesi ci mostrano come tutti i vaccini siano efficaci e dunque esortiamo tutti ad aderire". A sfatare dubbi e preoccupazioni su Astrazeneca ci ha pensato il dottor Marco Cristofori che ha ricordato i risultati raggiunti dall'Inghilterra dove da febbraio - somministrati il in tutto 31 milioni di dosi di vaccino, nessun Paese è stato in grado di farlo - i casi di contagi sono ai minimi storici, i più bassi in Europa, e la mortalità è stata quasi azzerata. Nel giro di tre mesi il governo britannico è riuscito a sviluppare le difese di quasi tutta la fascia più anziana della popolazione, cioè quella più vulnerabile al coronavirus. E tutto questo con le dosi di vaccino di Astrazeneca. Ovviamente non mancano effetti collaterali stimati in Umbria intorno all'1 per cento ma sono malesseri considerati non gravi e senza bisogno di ricorso agli ospedali.

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