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Cronaca

La caduta degli "Dei" a Terni: arrestato il sindaco Di Girolamo. Tutte le accuse, gli appalti e la ricostruzione

La Procura, poco dopo la comunicazione degli arresti, ha voluto rendere pubblica la propria ricostruzione dei fatti in maniera molto articolata e chiara. La nota ufficiale del Procuratore Liguori

L'INDAGINE - "Il quadro che è emerso ha consentito di fare luce sulla illecita gestione della cosa pubblica, negli anni a cavallo tra il 2011 ed il 2016, che, in luogo di operare nel rispetto delle regole comunitarie e nazionali della libera concorrenza finalizzata alla scelta del miglior contraente, è stata improntata all’alterazione delle regole di mercato secondo un sistema illegale finalizzato a favorire le medesime cooperative sociali di tipo B, operanti nel territorio di Terni e con affluenza extra-provinciali ed extra-regionali, attraverso l’individuazione e successivo inserimento nei bandi di gara di requisiti spaziali (possesso di un’unità operativa nel territorio) e di requisiti strutturali (inserimento lavorativo di persone svantaggiate). Il percorso criminale ha trovato completamento nell’illecito frazionamento dell’importo d’asta in modo da eludere le prescrizioni del codice degli appalti e le norme comunitarie vincolanti che impongono la scelta attraverso una gara degli appaltatori e non consentono l’individuazione del contraente con l’utilizzo dei bandi modellati su di esso (‘bando fotografia’)".

LO SCHEMA CON TRUCCO - «Il risultato previsto e concordato delle irregolarità era l’aggiudicazione dell’applato alle medesime cooperative sociali. In particolare, l’amministrazione, al fine di far conseguire l’appalto pubblico sempre allo stesso contraente, in violazione delle prescrizioni dell’ANAC e delle annotazioni di alcuni responsabili del settore Servizi pubblici del Comune di Terni, ha predisposto gli appalti ad importo frazionato (ad esempio se il prezzo dl un appalto era 10, è stato frazionato in più tranche) in maniera da evitare l’asta pubblica ed assegnare i lavori con la procedura negoziata (consentita solo per lavori di modesto importo) alle cooperative di tipo B preventivamente individuate nel bando con previsioni che solo le dette cooperative avevano. Infatti, una volta ridotta fraudolentemente la basa d’asta sotto soglia comunitaria, l’amministrazione ternana ha potuto liberamente ed in maniera riservata negoziare con le solo cooperative sociali di tipo B operanti in Terni e provincia, già munite nell’atto costitutivo del requisito previsto nel regolamento comunale del 2013 dell’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate». 

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