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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Covid, ordinanza regionale: "In Umbria dal 7 aprile a scuola gli studenti fino alla prima media". Per gli altri ancora Dad

Il nuovo decreto permette alle zone arancioni il ritorno al 50 per cento delle superiori ma la Regione opta per una soluzione più restrittiva. L'appoggio del nucleo epidemiologico: ecco perchè.

Si torna tutti a scuola il 7 aprile anche in Umbria dopo il decreto del Governo Draghi per il Post-Pasqua che prevede classi aperti anche per le medie e al 50 per cento in presenza negli istituti superiori? No. Al momento no. Poi, dopo un nuovo monitoraggio del comitato tecnico scientifico, sulla settimana post-pasqua è molto probabile la riapertura totale e con maggiori sicurezza. L'Umbria dunque continuera  sulla linea della massima prudenza.

La conferma del non ritorno in classe per tutti il 7 aprile è arrivata in primis dall'assessore Luca Coletto nel corso della conferenza stampa settimanale sull'andamento della pandemia:"Per il momento tornano in presenza tutti gli studenti fino alla prima media. Poi dopo un nuovo monitoraggio con il nostro comitato tecnico scientifico decideremo, se i dati lo consentono, di applicare alla lettera il decreto Draghi che prevede lezioni in presenza anche per seconda e terza media e per le superiori almeno il 50 per cento degli studenti in aula e il restante in Dad. E' compito della Regione proteggere la salute di tutti i cittadini: non dimentichiamoci che abbiamo ancora il 43 per cento delle nostre terapie intensive occupato da pazienti Covid; un dato che ci conforta per alcuni versi visto che siamo passati da una media di 87 a 60, ma è ancora troppo alto; senza dimenticare le vittime quotidiane che siamo costretti a registrare".

E poi dalla emanazione della ordinanza della Presidente Donatella Tesei:  "Si svolgeranno in presenza - si legge nella nota - sino all’11 aprile i servizi educatici e le scuole dell’infanzia (0-6 anni), le lezioni delle scuole Primarie e il primo anno delle scuole Secondarie di Primo grado su tutto il territorio regionale. Le altre lezioni si svolgeranno a distanza. In base all’andamento del contagio si valuteranno progressivamente i provvedimenti da prendere nelle settimane successive, in ambito scolastico e non. I contenuti dell’ordinanza si basano su quanto comunicato dalla Sanità regionale che in considerazione della presenza di varianti del Virus da Sars Cov-2 in Umbria, preso atto della pressione che in parte ancora permane sul sistema ospedaliero e sui servizi sanitari territoriali in ordine alle attività di contact tracing e di assistenza ai pazienti covid positivi, ha valutato congruo svolgere le attività didattiche in presenza per le classi sopracitate".

Appoggio totale è arrivato dagli esponenti del Nucleo epidemiologico dell'Umbria, Marco Cristofani e Carla Bietta: "Bisogna costantemente monitorare l'andamento dell'epidemia perchè è vero che i dati stanno migliorando ma ci sono ancora criticità preoccupanti. Bisogna evitare quello che è successo a gennaio post-vacanze di Natale. Si fanno meno danni ad aprire dopo ma senza più chiudere che ad aprire e chiudere in continuazione".

Tra le criticità maggiori la forte presenza di variante brasiliana e inglese che si diffonde, seppur con scarsi sintomi, tra i giovani in età scolare; il ritorno a salire dei contagi nella fascia di età che va dagli 11 ai 18 anni (vedi grafico). "Dobbiamo tenere conto del monitoraggio - ha ribadito Coletto - che formato da molti grafici, varianti e voci: in caso contrario sarebbe inutile la presenza anche oggi dei nostri esperti epidemiologici. Vogliamo riaprire le scuole? Si ma in sicurezza e stiamo lavorando per farlo il prima possibile ma senza mettere a rischio nessuno".

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Una decisione che comunque riscalderà gli animi - i comitato dei genitori sono da mesi sul piede di guerra contro la Regione - e alcuni presidi degli istituti hanno già inviato lettere e mail a casa degli studenti convinti che il 7 si riparte, come da decreto. 
 

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