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Cronaca

Convegno Scie Chimiche, 4 esposti a Perugia per presunte anomalie: le teorie di chi ci crede...

Al convegno abbiamo parlato con un perugino che ha fatto esaminare i valori su un campo di proprietà di Prepo. Ecco le sue teorie. Noi ci limitiamo a registrare senza dare giudizi

A margine del convegno ai Notari su “Geoingegneria: manipolazione climatica, ambientale evumana” parliamo con una persona fortemente convinta delle tesi sostenute dai “cercatori di verità”. In sala gli interventi trattano di geoingegneria atmosferica (ufficiale e clandestina), di ricadute ambientali e conseguenze biologiche, di guerrafondai che distruggono ambiente, uomo e civiltà, di danni alla salute e sindrome aerotossica. Leggiamo su vari siti che la questione viene presa molto sul serio da alcuni, fortemente osteggiata, o addirittura dileggiata, da altri... che sembrano essere la maggioranza.

Cerchiamo conferme di queste tesi nel nostro territorio e ci viene utile l’incontro con uno dei sostenitori che chiede l’anonimato. Garantito che non riferiremo il suo nome (che peraltro non conosciamo). Esordisce con una notizia.
“Ho fatto esaminare due campioni di terra, prelevati in un orto di mia proprietà, in quel di Prepo. Ne sono usciti risultati decisamente preoccupanti”.

Cosa è emerso di inquietante da quelle analisi?
“Che la concentrazione dei metalli bario e alluminio è fortissima e inusuale”. 
In quale misura?
“Pensi che la concentrazione di alluminio – minerale che può essere presente in quantità minime – supera di oltre cinquanta volte il livello della normalità”.

E del bario che mi dice?
“Qui le cose sono ancora più incomprensibili. Perché il bario dovrebbe essere completamente assente, e invece ce n’è parecchio”.

Ma non poterebbe trattarsi di residui di trattamento con concimi chimici?
“Lo escludo tassativamente, dato che quel terreno – a mia memoria – non è mai stato coltivato”. Crede che questi metalli possano incidere negativamente sulla salute sua, dei suoi familiari, dei suoi vicini?
“Probabilmente sì, trattandosi di una situazione assolutamente anomala e dagli esiti imprevedibili”.

Preso atto di queste circostanze, come si è mosso?
“Ho presentato quattro esposti, inviando altrettante comunicazioni a soggetti che ritengo preposti”.

A quali soggetti?
“Alla Asl, all’Arpa, al Sindaco di Perugia, ai Noe (Nucleo operativo ecologico) dei Carabinieri”.

Hanno risposto? E, e sì, in che modo?
“In due modi. Innanzi tutto dichiarando di non essere autorizzati a intervenire su un’area privata. Secondariamente, affermano di essere impossibilitati a fare alcunché, dato che si tratta di analisi e interventi “non previsti” e quindi hanno le mani legate”.

Ma hanno negato la circostanza?
“No: si sono semplicemente chiamati fuori, appellandosi alle norme in materia che non prevedono un loro intervento”.
Così è se vi pare. Essendo questione che esula dalle competenze dell’Inviato Cittadino, basti aver riferito quanto convintamente asserito da uno dei peruginissimi truthers

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