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Cronaca

Il virus avanza ed è polemica su gestione degli ospedali: "Manca il personale e chiudono le sale chirurgiche. Spoleto torna Covid Hospital"

Dalla Regione nessuna nota ufficiale su riorganizzazione, ma Pd e Movimento 5 Stelle annunciano disservizi per Spoleto, Castiglione, Umbertide e Assisi. Trasferito personale per gestire i malati di Covid

L'emergenza sanitaria per la nuova ondata pandemica - con numeri da record per i positivi e molto meno aggressiva a livello sanitario - purtroppo sta facendo rimodulare spazi (anche in previsione) per i pazienti di Covid 19 su tutto il territorio. A questo si aggiunge anche lo spostamento di personale che determina chiusure di servizi importanti per altre patologie. Non c'è al momento una nota ufficiale e comunicata, ma la politica - dai singoli comuni al consiglio regionale - sta già denunciando alcune scelte che sarebbero state prese dal Commissario per l'emergenza sanitaria dopo la concertazione con aziende ospedaliere e Giunta regionale. Nel mirino gli ospedali di Assisi, Città di Castello, Spoleto, Castiglione del Lago e Umbertide.

simonameloni-2Almeno secondo le prese di posizione dei due principali partiti di opposizione, il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle, che da tempo rimproverano la mancata assunzione di personale per gestire l'emergenza pandemica e il recupero delle prestazioni sanitarie interrotte. “Al fine di sopperire alla mancanza di personale - denuncia il capogruppo del Pd Simona Meloni (nella foto) - e avendo deciso di aggiungere 14 posti letto Covid presso l’ospedale di Città di Castello, 8 per degenze ordinarie e 6 semi intensive, la Regione arriva a chiudere le chirurgie di tre ospedali territoriali, penalizzando così oltre 200 mila cittadini che vivono nei comprensori di Assisi, Trasimeno e Umbertide. Se il trasferimento, in mobilità d’urgenza, di 13 infermieri e 8 operatori socio sanitari presso l’Ospedale di Città di Castello arriva a comportare la chiusura di tre chirurgie, significa che, di questo passo, il sistema territoriale non sarà più in grado di continuare dare risposte alla domanda di salute dei cittadini".  Da qui la richiesta, ennesima, di assunzioni straordinarie per evitare la chiusura di servizi essenziali come quelli chirurgici.

Si riaccende anche la polemica tra Regione e il Comune di Spoleto sull'ipotesi di trasformare in parte in Covid Hospital il nosocomio cittadino. La voce gira da destra a sinistra in città, nonostante il consiglio comunale abbia approvato la mozione in cui si impegna il sindaco Andrea Sisti ad attivarsi presso la Regione per chiedere che vengano finalmente riattivati tutti i servizi del San Matteo.

Spara a pallettoni il Movimento 5 Stelle, tramite De Luca e i consiglieri spoletini Bonanni e Morganti: "L'ospedale di Spoleto sarà in parte convertito in Covid Hospital. Una scelta che per l'ennesima volta avrà effetti devastanti su un territorio come quello dell'Umbria meridionale che è oggetto di gravi squilibri. Un grave depotenziamento dei servizi per un ospedale che rimane punto di riferimento per una vasta area che così rimarrebbe sguarnita. Migliaia di cittadini che rischiano di non vedere garantito il diritto alla salute e l'accesso alle cure".

E si chiede il Movimento 5 Stelle che fine hanno fatto: "che fine hanno fatto l'ospedale da campo e i moduli Arcuri?Che fine hanno fatto le annunciate assunzioni? Dopo un anno stiamo rivivendo lo stesso film dell'orrore".

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