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Cronaca

Su il sipario sul nuovo progetto, a basso impatto ambientale, del Nodino di Perugia: 7 chilometri di percorso, la previsione di riduzioni del traffico. Il piano salva-suolo

L'assessore Melasecche: "È un primo risultato fondamentale per il quale abbiamo cominciato a lavorare, insieme alla presidente Tesei, fin da subito il nostro insediamento. Anche per il secondo stralcio abbiamo ottenuto la revisione del progetto originario"

Ci vorranno, secondo le stime, almeno sei anni e mezzo di lavori per l’esecuzione finale del Primo stralcio del Nodo (il cosiddetto nodino di Perugia) il cui nuovo progetto è stato presentato ufficialmente in Regione dopo l'accordo con Anas e il via libera dal Governo nazionale. La fine dei file incubo da Collestrada al Raccordo Perugia-Bettolle nella migliore delle ipotesi avverrà alla fine del 2031, visto che si spera di aprire il cantiere nel 2024.. Il percorso Madonna del Piano-Collestrada avrà queste caratteristiche: sette chilometri a quattro corsie, di cui 2,242 chilometri in galleria, in prevalenza naturale, riduzione del 20% il traffico dei veicoli leggeri (8700 veicoli in meno al giorno, corrispondenti a una fila di 43 chilometri) e del 44% quello dei veicoli pesanti (1600 autotreni al giorno, corrispondenti a 20 chilometri se messi in fila) nell’area di Collestrada. Dati sul potenziale traffico sono stati confermati dal capo dipartimento Anas Umbria, ingegner Lamberto Nicola Nibbi. Sul fronte ambientale,  il progetto, rispetto al preliminare, è stato migliorato in ambito ambientale cercando l’equilibrio tra realizzazione dell’opera e la tutela ambientale. Fra i vari aspetti presi in considerazione, l’esclusione assoluta dell’utilizzo di esplosivi per la costruzione della galleria naturale, il rispetto e la valorizzazione del bosco a farnetto e del borgo di Collestrada.

SCARICA QUI IL PROGETTO COMPLETO - - - ->230328_Nodo di Perugia_Conferenza Stampa_rev 02

Da parte di Anas espressa la disponibilità di valutare richieste relative al  miglioramento della collocazione dei cantieri rispetto a quella ora prevista. I responsabili del procedimento e del progetto Anas, ingegner Micheli e architetto Colazza, hanno messo in evidenza fra l’altro gli obiettivi dell’intervento: potenziamento del sistema infrastrutturale viario; separazione dei traffici locali da quelli nazionali; miglioramento della funzionalità stradale, con riduzione dei percorsi di circa 3 km per i traffici passanti; riduzione dei livelli di incidentalità; ridistribuzione dei flussi di traffico su un sistema di arterie più sicuro; spostamento dei mezzi pesanti sul nuovo asse stradale. Accanto a questi obiettivi specifici, hanno detto, si conseguiranno contestualmente gli obiettivi di miglioramento ambientale del sistema urbano perugino in generale e di quelli di Ponte S. Giovanni (20.000 abitanti), in particolare, nonché il miglioramento del sistema di relazioni est-ovest e, soprattutto, nord-sud del Paese.

“È un primo risultato fondamentale – ha sottolineato l’assessore Melasecche – per il quale abbiamo cominciato a lavorare, insieme alla presidente Tesei, fin da subito il nostro insediamento, ponendoci l’obiettivo di risolvere il problema dei problemi per quanto riguarda il traffico sulle nostre arterie stradali" ha spiegato l'assessore regionale Melasecche "“Abbiamo ottenuto un finanziamento di 10,5 milioni per la progettazione e avuto ripetuti incontri con il Ministero delle Infrastrutture in cui abbiamo sottoposto la necessità del finanziamento di 480 milioni di euro necessari. Un importo che sarebbe stato di un terzo e non ci troveremmo a questo punto se le precedenti amministrazioni avessero inserito il progetto del Nodo nel Contratto di programma. L’interlocuzione con il Governo continua e per il momento abbiamo conseguito anche un altro importante risultato, la revisione del progetto del II stralcio, fra Madonna del Piano e l’ospedale Santa Maria della Misericordia, così da creare una circonvallazione del capoluogo, liberando il traffico dalle gallerie sul raccordo Perugia-Bettolle”.

“Per il Nodino – ha concluso Melasecche – attraverso questo progetto, notevolmente migliorato rispetto al precedente, è stata individuata la soluzione meno impattante. Sono state rispettate tutte le prescrizioni previste nella VIA già riconosciuta a suo tempo. Per gli accorgimenti di tutela ambientale, gli interventi di forestazione e rinaturalizzazione, questa opera  - ha sottolineato - ê stata definita da Anas 'strada di paesaggio'. Come si fa parlare di consumo di suolo dell’opera, quando in alternativa si prospetta una bretella di venti chilometri, pari al triplo di quella progettata?  Il nostro disegno strategico è quello di dare all’Umbria soluzioni ambientalmente corrette nell’affrontare e risolvere problemi che sono ben noti da anni e su cui è indispensabile intervenire”.

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