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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Scandalo Umbria Mobilità, sequestrati sei milioni di euro dai conti della Regione

Sono in tutto quattro gli imputati che, secondo l'Accusa, avrebbero “con artifizi e raggiri indotto in errore i Ministeri eroganti (MIT e MEF)”

Sequestrati sei milioni di euro dei conti della Regione Umbria a seguito dell'indagine aperta dal pm Manuela Comodi a carico di Franco Viola, Renato Mazzancini, Luio Caporizzi e Lucilla Pittoni. Sono questi quattro accusati di truffa aggravata per avere “con artifizi e raggiri indotto in errore i Ministeri eroganti (MIT e MEF)”. In poche parola, secondo l'Accusa, il quartetto avrebbe “inserito telematicamente, per mano della Pittoni, i dati non riconducibili agli effettivi ricavi del traffico e ai corrispettivi di servizi maturati nell'anno 2012 dalle aziende umbre di Tpl”.

In questo modo avrebbero indotto in errore i Ministeri eroganti (MIT e MEF) sulla ricorrenza dei presupposti di legge per la concessione della contribuzione in favore della Regione Umbria, procurando l'ingiusto profitto di 5.996.858 in favore della Regione stessa, da destinarsi al servizio di mobilità locale”.

È questa in sostanza la motivazione che ha spinto il pm a spedire gli agenti della Questura e le fiamme gialle negli uffici di Pittoni (difesa dall'avvocato Francesco Falcinelli) e Caporizzi (difeso dal legale Luca Gentili). Da qui il sequestro di sei milioni di euro, cifra che combacerebbe con la somma contestata agli imputati.

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