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Cronaca

Maestre violente, si apre il processo e il giudice dispone la trascrizione delle intercettazioni

Le due educatrici sono accusate di episodi di violenza fisica e psichica nei confronti dei piccoli alunni

Il processo a carico di due maestre d’asilo accusate di maltrattamenti nei confronti dei bambini che frequentavano l’istituto si è aperto ufficialmente con l’ammissione degli elementi di prova e delle testimonianze. Il giudice ha disposto la trascrizione, a mezzo di perito, delle intercettazioni effettuate dagli investigatori. Secondo l’accusa le due maestre, difese dagli avvocati Diego Duranti e Flavio Grassini, avrebbero maltrattato, insultato e punito senza motivo i bambini. Le famiglie dei bambini si sono costituite parte civile tramite gli avvocati Giuseppe De Lio, Daniela Casaccia e Delfo Berretti.

Le due donne sono accusate di aver “abusato dei mezzi di correzione e disciplina dei minori loro affidati per ragioni di educazione, istruzione, cura e custodia, irrogando punizioni eccessive per indisciplina dei minori medesimi”. Secondo l’atto d’accusa la maestre avrebbero punito i bimbi con “isolamento e attesa in piedi per lungo tempo, anche in stanze al buio o nei bagni, nonostante li sentissero piangere e urlare per lo sconforto, come pure nell’esercitare pressione sulle mani dei bambini con forchette (fino a lasciare segni visibili sull’epidermide) o confinarli in bagno per non aver avvisato di impellenti bisogni fisiologici”.

La Procura contesta alle due maestre comportamenti violenti nei confronti di alcuni bambini, con “atteggiamenti aggressivi e violenti”, con percosse e ingiurie, episodi di sopraffazione che avrebbero danneggiato i bambini sia a livello fisico sia psichico in quanto avrebbero colpito con “scappellotti e nocchini i bambini, li avrebbero strattonati e rimproverati perché non mangiavano il cibo poco gradito o avevano fatto cadere i bicchieri; altre volte li avrebbero imboccati “forzatamente finché non avessero ingerito tutto il cibo” provocando crisi di vomito. Spesso avrebbero utilizzato espressioni ingiuriose come “quanto sei tonto, vergognati, il prossimo anno vai a scuola” dopo che il bimbo aveva sbagliato a colorare un disegno, uscendo dagli spazi. Un altro bimbo sarebbe stato insultato perché impossibilitato ad allacciarsi le scarpe da solo. Una maestra l’avrebbe appellato come “quell’handicappata”.

Contestati anche episodi di violenza fisica come il “tirare loro i capelli e le orecchie come forma punitiva” e “colpire con uno schiaffo sulla bocca uno degli alunni, causando, a causa della forma dell’anello indossato, un sanguinamento al labbro”.

Per i genitori dei 18 bambini da queste violenze sarebbero derivati “pericoli di malattia, nella forma del disagio psichico” e in alcuni casi con “manifestazioni patologiche come diarrea, sindrome da stress, attacchi di pianto irrefrenabili”. Sintomi che avrebbero portato a visite mediche e poi esposti alla Procura.

L’accusa riguarda anche la presunta scarsa attenzione all’igiene dei bambini, in quanto in più occasioni non avrebbero provveduto a cambiare i pannolini.

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