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Cronaca

"Vietare la pubblicità dei giochi": in Regione la legge "argina" video-slots

In Umbria solo a gennaio sono stati spesi 100 euro a testa per le vincite a premi. Il Consiglio regionale sta esaminando una legge dell'Udc che vuole arginare il rischio dipendenza

Siamo una terra di giocatori: nel senso che gli umbri amano grattare, giocare al lotto e al superenalotto e soprattutto inserire le monete da 1 euro nelle video-slots sperando di fare il colpo grosso. L'altra faccia della medaglia ludica - tenendo però conto dell'indotto economico e di posti di lavoro che portano le vincente a premi - è quello della dipendenza e delle famiglie disperate proprio per via del gioco. E così il Consiglio regionale dell'Umbria vuole mettere un freno agli abusi: il capogruppo dell'Udc, Sandra Monacelli, ha presentato in commissione regionale una legge dove si cerca di mettere a riparo soprattutto i giovani dalla dipendenza del gioco. Una legge che ha iniziato il suo iter e che presto riceverà un voto favorevole oppure contrario in consiglio regionale. La parte più discussa è quella della pubblicità: che si vorrebbe vietare completamente sui media ma anche su altri mezzi di comunicazione - cartelloni compresi-. Un po' difficile dato che a livello nazionale non ci sono limitazioni specifiche. 

LA LEGGE SUL GIOCO - La legge regolamenta l'accesso al gioco lecito con disposizioni volte a promuovere l'accesso consapevole, responsabile e misurato, al fine di prevenire l'insorgere e la diffusione dei fenomeni di dipendenza dal gioco; disciplina il rispetto della distanza delle sale giochi, almeno 300 metri, da scuole, centri di aggregazione giovanile, strutture operanti in ambito assistenziale. E' vietata espressamente ogni forma di pubblicità e la partecipazione ai giochi di minorenni. La legge disciplina gli obblighi informativi a carico dei gestori di sale giochi, ricevitorie e tabaccherie e prevede la formazione del personale ivi operante. E' previsto il finanziamento di progetti aventi l'obiettivo di sostenere e favorire il reinserimento sociale di persone con problematiche e patologie legate al gioco ed il sostegno alle associazioni che si occupano di tali problematiche. 

I GIOCATORI UMBRI - Solo nel primo mese di gennaio del 2013 gli umbri hanno speso qualcosa come 100 euro a testa per un totale di 90milioni di euro. Di questi ben 55milioni di euro sono stati spesi proprio le video-slots in bar o sale attrezzate. Sono invece 14milioni di euro i soldi per i Gratta e Vinci. Per il lotto invece gli umbri hanno speso a gennaio 7 milioni. E tutto questo in tempo di gtrave crisi economica.

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