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Cronaca

Umbria, lotta ai tumori del sangue: ecco il farmaco rivoluzionario per la terapia

In Umbria si aprono nuove prospettive di cura per i pazienti affetti da leucemia linfatica cronica, il tumore del sangue più frequente

La leucemia linfatica cronica, che in Italia ogni anno registra circa 3.000 nuove diagnosi, è una malattia tumorale cronica. Essa rappresenta il tipo più comune di leucemia negli adulti e generalmente si manifesta nelle persone di età avanzata. In questi pazienti, la prognosi è spesso particolarmente sfavorevole. L’ematologia italiana è fra le prime al mondo nella cura delle leucemie e linfomi con una rete di centri specializzati di eccellenza come la Struttura Complessa di Oncoematologia di Terni, un esempio di integrazione tra Ricerca clinica, Diagnostica Avanzata ed Assistenza.

“Oggi in Italia disponiamo di un nuovo farmaco ‘intelligente’ per la cura di pazienti affetti da leucemia linfatica cronica, il venetoclax, recentemente approvato dall’Aifa – spiega la professoressa Liberati – Si tratta del primo di una nuova classe di farmaci in grado di attivare la morte programmata delle cellule tumorali, incluse le cellule cancerose dei pazienti affetti da leucemia linfatica cronica. I risultati ottenuti dimostrano che questa nuova terapia orale è in grado di ottenere tassi importanti di risposta globale anche in pazienti con quadri clinici difficili da trattare. Il venetoclax è una nuova forma di trattamento, che nei pazienti per cui è indicata, dovrebbe permettere di dichiarare la leucemia linfatica cronica eradicata cioè, di fatto, scomparsa o talmente residuale da non essere rilevabile con gli strumenti diagnostici oggi disponibili. Attualmente, per questi pazienti si può ragionevolmente ipotizzare di interrompere la terapia, possibilità che fino a tempi recenti era improponibile.”

L'Agenzia Italiana del Farmaco, spiega una nota, "ha recentemente approvato la rimborsabilità in Italia del venetoclax di AbbVie, il primo farmaco in grado di inibire in maniera selettiva la funzione della proteina BCL-2 e quindi attivare la morte programmata delle cellule tumorali (apoptosi), incluse le cellule cancerose nei pazienti affetti da leucemia linfatica cronica. Il farmaco va assunto per via orale, ma comunque sempre somministrato da mani esperte e in centri ematologici/oncoematologici".

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