Coronavirus, centinaia di segnalazioni, regole non rispettate troppa gente in giro: "Così non va..."
Anche in Umbria file per fare spesa e sale la paura per un sistema sanitario a livello nazionale vicino al collasso. I rumor istituzionali: Governo verso un nuovo decreto che blocca (quasi) tutto
"Ancora troppe persone in giro, senza motivo. Ancora file ai supermercati e troppa gente che non rispetta il metro di distanza. Fenomeni in forte diminuzione rispetto ai giorni scorsi, ma non come avremmo voluto". E' questa l'analisi che sta rimbalzando, nel primo giorno del Decreto IORESTOACASA firmato dal Governo Conte, da una regione all'altra, da una task-force all'altra. Un miglioramento che non permette di mettere al sicuro il sistema sanitario italiano vicino al collasso.
In Umbria la situazione è ancora sotto controllo - varato il piano emergenza e trovati ospedali e posti per la rianimazione - ma si registrano file, uscite in libertà senza motivo, poco rispetto del metro di distanza (misura fondamentale per arginare il contagio). Tanrtissimi i giovani che si ritrovano in branco per giocare o semplicemente passare la giornata anche se all'aria aperta. Sindaci preoccupati che chiamano la Regione, i vertici della massima istituzione umbra che chiedono misure ancora più drastiche al Governo oltre che un piano straordinario per aiutare famiglie, aziende e autonomi.
Sono centinaia le segnalazioni di cittadini per il mancato rispetto delle regole del Decreto: si teme per la vita dei propri cari, si teme un contagio in progressione anche perchè nessuno parla del picco, quando arriverà e che dimensioni sono previste. Tutti i rumor in Umbria portano a decisioni ancora più restrittive che dovrà adottare Roma. Qualcosa, si dice, si dovrebbe muovere a breve.
Ci sono i sindaci che parlano dell'ipotesi del mantenimento solo dei servizi essenziali pubblici. C'è tensione. Molta tensione. Anche i sindacati chiedono altri provvedimenti: molti lavoratori costretti a lavorare e a muoversi non in sicurezza rischiando la propria salute e quella degli altri, iniziando dalle famiglie. La situazione resta dificile, le voci preoccupanti tante e i sindaci sono in difficoltà. Non è allarmismo è cronaca. Una drammatica cronaca che ci accumuna tutti. C'è da dire che siamo ancora all'inizio di questa stretta forte contro il male. Si spera che tutti i cittadini siano sempre più responsabili. Ma per il momento la situazione resta difficile.