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Cronaca

Covid, in Umbria 243 positivi ma solo un caso in terapia intensiva: zero decessi da due mesi

Boom di tamponi per arginare gli effetti degli assembramenti in estate: 55mila. Nessun focolaio

Il ritorno dalle vacanze - la fine dell'estate in genere - era considerato una pericolosa tappa della pandemia ancora in corso da Coronavirus. Una tappa da bollino rosso ad alto rischio seconda ondata di contagi. I numeri ribadiscono che un ritorno di contagi sta avvenendo - come era ampiamente previsto - ma smentiscono categoricamente, almeno al momento, i fautori di un nuovo blocco sociale, un'altra drammatica chiusura.

Sia in Umbria che nel resto del Paese. Il dato più importante, per scongiurare questa disposizione, è quello relativo all'aggressività del virus a livello medico: ovvero i ricoveri e l'occupazione delle terapie intensive. Partiamo dall'Umbria: a fronte degli attuali 243 positivi, con tanto di tamponi ai massimi livelli (55mila dal primo luglio al 29 agosto), ci sono attualmente 12 ricoverati (10 all'Ospedale di Terni, 2 a Perugia), una persona in terapia intensiva.

La Regione dell'Umbria, guidata dalla Presidente Tesei, ha triplicato i posti in terapia intensiva, realizzato strutture territoriali e ospedaliere in grado di occuparsi esclusivamente dei malati di Covid, inoltre la Banca d'Italia ha finanziato un ospedale da campo che a breve dovrebbe - già si registrano dei ritardi in verità e non mancano le polemiche politiche - essere completo e pronto per essere collaudato. In Italia: i pazienti in terapia intensiva salgono di 5 unità fino a 79, il secondo giorno consecutivo di aumento dopo l'incremento di 7 di ieri. Si parla ancora solo dello 0,34% dei malati. I ricoverati con sintomi calano invece di 10 unità (1.168), aumentano di 126 i pazienti in isolamento domiciliare (21.909 il totale).Il che vuol dire, usando le parole del Ministero della Sanità, non ci sono criticità negli ospedali.

L'altro dato che scongiura al momento soluzioni dratische a livello generale - altra cosa sono i focolai locali dove si applicano le zone rosse - è quello della mortalità a fronte di un ritorno di contagi oltre 1400 al giorno in Italia e una ventina in media in Umbria: nella nostra regione le vittime sono 80, ma questo pur drammatico dato è fermo dal giugno scorso. A livello nazionale: una sola vittima si è invece registrata dopo le 9 di ieri. Siamo lontani anni luce - almeno per il momento - dalla primavera scorsa. Il rischio post-estate - come controlli - andrà avanti almeno per tutta la metà di settembre: ma la caccia agli asintomatici sta dando buoni frutti e fa ben sperare. Bisogna invece ora monitorare il ritorno a scuola.

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