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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Stiamo perdendo i nostri giovani: 20 su 100 hanno smesso di lottare, non studiano e non cercano un lavoro

Osservatorio sul mercato del lavoro dell'Umbria di Confcommercio: boom di giovani definiti Neet

Il prolungarsi della crisi economica in Umbria non sta mietendo soltanto posti di lavoro ma anche le speranze soprattutto dei giovani. E senza speranze, senza uno sbocco, secondo i dati, sono due le drammatiche conseguenze: c'è chi se ne va dall'Umbria -  in un anno quasi 3mila - e chi si lascia andare smettendo di cercare un lavoro, una via, un futuro. Questi ultimi sono classificati sotto la sigla di Neet (giovani che non studiano, non lavorano, non cercano una occupazione).

Secondo l'osservatorio di Confcommercio Umbria, dal 2004 ad oggi è cresciuto del 7,6% il numero dei giovani "sfiduciati" (dai 15 ai 29 anni definiti Neet) toccando così quota 19 per cento del totale. Il che vuol dire che 20 giovani su 100 in Umbria non lavorano, non si formano e non cercano una occupazione e questo rischia di compromettere, oltre che il loro futuro, anche quello produttivo e il rilancio della regione. Ma il rapporto giovani-lavoro si fa ancora più preoccupante se oltre ai Neet, si prendono in considerazione i dati sui giovani che non trovano un lavoro pur essendo qualificati: a livello provinciale, il tasso di occupazione giovanile in provincia di Perugia è solo del 41 per cento, mentre a Terni non si è andati oltre il 34,5 per cento.

Si registra una marcata differenza tra il tasso di occupazione maschile (70,7% - II trimestre 2019) e quello femminile, inferiore di quasi 13 punti percentuali. Se non si inverte la rotta, con un piano stroardinario per il lavoro e per i giovani, in Umbria lo spopolamento sarà costante, soprattutto per quanto la fascia età che va dai 19 ai 30 anni. Bisogna fare presto, anzi subito, prima che sia troppo tardi. Ad oggi l'età media è già salita a quota 46,5, una delle più alte del Paese. 

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