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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

L'emergenza è sotto gli occhi di tutti, ma nessuno ne parla: siccità da bollino rosso, la mappa dei territori. Fiumi e sorgenti in difficoltà

A mettere in luce dati veramente preoccupanti è l’autorevole ma semi-sconosciuto bollettino dell’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino Centrale

C’è una grave emergenza in Umbria, e non solo, che è sotto gli occhi di tutti, ma che per strane logiche economiche-politiche è tenuta ben lontana dai riflettori dell’opinione pubblica. Una emergenza che fa paura, che ci riguarda tutti, eppure neanche gli enti o le società proposte a tale gestione, ne fanno menzione, tanto meno lanciano allarmi o appelli. In questa benedetta regione si parla di tutto, si protesta su tutto, ma su questa emergenza si tace o si tende a minimizzare. Stiamo parlando di acqua: acqua per le famiglie e per le imprese; acqua per produrre i nostri tanto amati e declamati prodotti made in Umbria che arrivano dai campi, dai vigneti e dagli uliveti. Una emergenza che si chiama “siccità” ed è fortemente legata ai cambiamenti climatici che si fanno sempre più intensi. Una drammatica emergenza che riguarda il Centro Italia, e in particolare la nostra regione e quella confinante marchigiana.

A mettere in luce dati veramente preoccupanti è l’autorevole ma semi-sconosciuto bollettino dell’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino Centrale che dedica ampi servizi a quello che sta accadendo ai nostri fiumi più importanti, al Trasimeno e soprattutto alle storiche sorgenti di montagna di casa nostra, molto sfruttate – con autorizzazione regionale e comunale - anche dalle multinazionali delle acque minerali. Il quadro a giugno 2021 è il seguente: giudizio di severità idrica media (dopo questo scatta l’ultimo grado di valutazione… ovvero critica) a livello regionale, ma con valutazione a netto peggioramento nei prossimi mesi, se non cambiano i fattori climatici.

Ma ci sono zone dell’Umbria, storicamente ricche di acqua, che hanno un bollino valutativo veramente allarmante: il perugino si becca un bollino rosso che vuol dire siccità severa, male anche l’Altotevere e l’area del Trasimeno, nel folignate bollino arancione “siccità moderata”, ma addirittura bollino marrone per l’Alta Umbria ed eugubino-gualdese che vuol dire siccità estrema. Il ternano e parte della Valnerina, fatta eccezione Orvieto, sono praticamente in media con il passato e quindi con criticità ad oggi minime. Per capire meglio l’emergenza idrica per certe zone è necessario tradurre in numeri i bollini colorati: l’arancione indica un calo tra il 25-50 per cento, quello rosso tra il meno 50-75 per cento, quello estremo, marrone, ovviamente oltre tale cifre.

crisi-idrica-2-2Il bollettino dell’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino Centrale analizza le cause: “le portate di corsi d’acqua superficiali risultano significativamente inferiori sia in termini percentuali che in termini di frequenza di accadimento (SRI) alla media di lungo periodo in alcune stazioni dell’Umbria, particolarmente colpite appaiono le stazioni ubicate più a monte lungo la dorsale appenninica”. Secondo aspetto: “Il monitoraggio delle sorgenti Umbre presenta un leggero peggioramento della situazione delle sorgenti rispetto a giugno 2021, con uno scostamento dalla media di lungo periodo di circa il 20-25% per 5 stazioni su 8 analizzate”. Le precipitazioni primaverili sono risultate significativamente inferiori alla media climatica in particolar modo nelle aree dell’alto Tevere. Ma la mappa indica criticità in tutta l’Alta Umbria, Eugubino-Gualdese e Perugino.

L’analisi: Nel periodo settembre 2020 – giugno 2021 si registra una situazione paritaria rispetto alla media storica, nonostante che nei mesi di novembre e nel periodo febbraio-giugno si siano avuti deficit pluviometrici rilevanti. Se si prende invece in considerazione il periodo gennaio 2021 – giugno 2021 si registra un deficit di circa il 25% rispetto alla media storica, dovuto al decremento medio delle precipitazioni intorno al 50% nel periodo febbraio - giugno.

Nel corso del 2020 il livello del Lago Trasimeno e risultato essere il più basso degli ultimi anni, con un livello minimo di circa – 100 cm rispetto lo zero idrometrico. Le precipitazioni occorse nei mese di dicembre 2020 e gennaio 2021 avevano permesso la risalita del livello, che in data 31/05/2021 si attestava a -55 cm rispetto lo zero idrometrico, mentre attualmente lo stesso è pari a -80 cm risultando tra i minimi degli ultimi anni.

“Risulta pertanto prevedibile che per la stagione irrigua si avrà una significativa diminuzione della risorsa idrica disponibile, rispetto agli anni precedenti, raggiungendo i valori minimi di volume disponibile intorno ai 30 mln di mc per la fine del mese di agosto”. Chiara dunque un’emergenza per la nostra agricoltura. Meno chiara la situazione da qui ai prossimi mesi per la risorsa idrica per le case. Come siamo messi? Al momento solo silenzi.

Nel bollettino si fa una previsione: “Una valutazione delle portate monitorate in continuo rispetto al fabbisogno idropotabile prelevato dalle stesse, indica che mentre a maggio non si avevano situazione di deficit vengono invece confermati sostanzialmente le previsioni già indicate in precedenza con valori attesi per il 30 luglio di - 350 l/s e intorno ai – 650 l/s per la metà del mese di settembre”. Il quadro è questo, ma nessuno ne parla ufficialmente. Strano, molto strano. Consola il fatto che il progetto della Diga di Valfabbrica procede e nel giro di un paio di anni l'invaso, dopo oltre un trentennio, sarà operativo arginando le crisi idriche future.

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