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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Coronavirus, altri segnali positivi: raddoppiano i guariti clinicamente (169), 4mila gli umbri fuori dall'isolamento

L'analisi sui dati ufficiali del bollettino medico dell'Umbria aggiornato al 30 marzo 2020. Tre aspetti che fanno ben sperare

Secondo bollettino della regione sui contagi, seconda analisi all'insegna di una prudentissima speranza. I dati sui contagiati alle 8 del 30 marzo non sono l'unico elemento positivo, anche se è importante sottolinerlo, indicano una riduzione da 48 ore dei casi: passati da una media con picchi anche di 80 al giorno al dato attuale di 28 in più (in tutto 1051), tenendo conto che il numero dei tamponi effettuati è in crescita e non in diminuzione sulle 24 ore.

I pazienti "guariti clinicamente". Ecco cosa vuol dire e cosa comporta

Il dato che fa ben più sperare è quello alle voci guariti e guariti clinicamente: 13 i pazienti totalmente guariti e rispediti a casa per un ritorno alla vita normale senza rischi per la comunità. Quelli che non manifestano più sintomi dopo una situazione difficile e sono guariti clinicamente - ma ancora sotto osservazione fino all'azzeramento dell'infenzione ancora evidentemente residuale, si attendono i tamponi negativi definitivi - si attestano intorno ai 169 oltre 80 in più rispetto a ieri. Altro segnale di speranza importante che, va precisato, deve nelle prossime settimane essere confermato dai tamponi con risultato negativo che ne accertano la definitiva scomparsa del virus.

IL BOLLETTINO REGIONALE: DATI ALLE 8 DEL 30 MARZO

Terzo aspetto: balzo in avanti importante di coloro che erano a rischio infezione - per aver frequentato persone contagiate o luoghi a rischio - che ad oggi sono addirittura mille in più rispetto a quelli ancora in isolamento. I dati: le persone in osservazione sono 2864: di questi, 2182 sono nella provincia di Perugia e 682 in quella di Terni. Sempre alla stessa data risultano 3827 soggetti usciti dall’isolamento, di cui 3020 nella provincia di Perugia e 807 in quella di Terni. Il quadro generale dell'Umbria permette al settore della terapia intensiva di riuscire ad offrire posti e massime cure senza andare in sofferenza: i pazienti (più gravi) sono ormai stabili intorno alle 44-47 unità.  E' un virus sconosciuto, che fa paura, per il quale non c'è una cura ufficiale ma la sperimentazione sta dando primi frutti incoraggianti. Decisivi saranno i prossimi sei-sette giorni per capire se la curva dei contagi abbia iniziato una discesa in maniera costante. 

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