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Cronaca

L'INTERVENTO Comitato a scuola dell'Umbria: "Qualunque chiusura è da ritenersi del tutto illegittima: ecco perchè"

Riceviamo e pubblichiamo la nota del comitato A Scuola contro un potenziale ritorno in Dad in Umbria per gli studenti dal 10 gennaio prossimo, con la fine delle feste. Una risposta con tanti di norme tecniche alla proposta di una chiusura temporanea da parte dei presidi. BUONA LETTURA 

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di Martina Leonardi

A seguito delle richieste che si rincorrono da parte di molti Dirigenti Scolastici Umbri sulla possibilità di far slittare l'apertura delle scuole vorremmo fare ulteriore chiarezza: qualunque chiusura è da ritenersi del tutto illegittima. Riportiamo infatti che, in base al combinato disposto dell’art. 1, comma 4, del DL 6/8/2021, n. 111, convertito, con modificazioni, dalla L. 24/9/2021, n. 133, recante «Misure urgenti per l’esercizio in sicurezza delle attività scolastiche, universitarie, sociali e in materia di trasporti», e dell’art. 1, comma 1, del DL 24/12/2021 (c.d. decreto di Natale), fino al 31/3/2022, termine di cessazione dello stato di emergenza, “i Presidenti delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano e i Sindaci possono derogare, per specifiche aree del territorio o per singoli istituti, alle disposizioni di cui al comma 1 esclusivamente in zona rossa e in circostanze di eccezionale e straordinaria necessità dovuta all'insorgenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus SARS-CoV-2 o di sue varianti nella popolazione scolastica. I provvedimenti di cui al primo periodo sono motivatamente adottati sentite le competenti autorità sanitarie e nel rispetto dei principi di adeguatezza e proporzionalità, in particolare con riferimento al loro ambito di applicazione”.

La stessa norma, oltretutto, da facoltà ai dirigenti scolastici, in assenza di disposizioni da parte delle Aziende Sanitarie, di poter farsi carico della chiusura dei plessi/istituti/classi in caso di cluster e/o mancanza di personale: non capiamo quindi con quale motivazione si possa richiedere una chiusura generalizzata, quando i dirigenti, hanno facoltà di agire sui singoli casi. Allo stato, nel nostro Paese non sussistono – senza tema di smentita – i presupposti legali (oltre che scientifici) per disporre la chiusura delle scuole. Nessuna Regione infatti si trova in zona rossa. Molti Dirigenti hanno affermato che l'apertura delle scuole creerebbe un ulteriore sovraccarico al tracciamento, già in tilt: se ne assumano la responsabilità i politici e gli amministratori e trovino una soluzione, la loro inadempienza non può ricadere ancora una volta sugli studenti. 

Il legislatore di fatto, per facilitare la procedura ed il tracciamento, ha alleggerito ancora di più la quarantena nonché il tracciamento: con possibilità di fare tampone in uscita anche presso le farmacie. Appare evidente che questa richiesta è l'ennesima volontà di scaricare le propria responsabilità sulla pelle degli studenti, già pesantemente colpiti dalla pandemia. Riteniamo la richiesta dei Dirigenti del tutto inaccettabile stante anche ai continui richiami della Società Italiana di Pediatria sulla salute mentale dei nostri figli e delle nostre figlie: la scuola è salute.

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