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Cronaca

Umbria come Lombardia sui contagi? Lo scienziato Gammaitoni spiega il calcolo: 'Non da prendere in considerazione'

Il professor Luca Gammaitoni, ordinario di Fisica sperimentale dell'Università degli Studi di Perugia analizza il caso che sta facendo discutere: ovvero l'Umbria inserita nella stessa fascia di rischio della Lombardia

Il professor Luca Gammaitoni, ordinario di Fisica sperimentale dell'Università degli Studi di Perugia analizza il caso che sta facendo discutere: ovvero l'Umbria inserita nella stessa fascia di rischio della Lombardia. Un dato controverso e contestatissimo che ha fatto il giro dei media nazionali, creando danni di immagine ed economici alla nostra regione, dopo la elaborazione della task-force nazionale del Ministero della Sanità. Gammaitoni analizza e boccia il calcolo del fattore RT utilizzato per il monitoraggio. Buona lettura.

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di Luca Gammaitoni - Ordinaio di Fisica dell'Università degli Studi di Perugia

In molti si sono stupiti del fatto che l’Umbria sia stata improvvisamente scagliata alla ribalta nazionale come una delle tre regioni da tenere sott’occhio perché a rischio di ripresa dell’epidemia. Questo è stato causato dal cosiddetto parametro RT che, dall’analisi condotta dall’Istituto Superiore di Sanità per il governo, nell’ambito delle attività di monitoraggio, è risultato superiore a 1.
Ci dobbiamo preoccupare? Cosa significa tutto ciò?

La risposta alla prima domanda è semplice: no. Sbaglia chi enfatizza questo indice che in Umbria non ha molto senso. Per la seconda ci vuole più spazio e pazienza. Il parametro RT è quel parametro che dice quanto velocemente si propaga il contagio. Si chiama RT perché T sta per Tempo ed è un parametro che varia con il passare dei giorni. All’inizio dell’epidemia era piuttosto alto, tra 2 e 3, a seconda delle zone dove veniva misurato (e lo chiamavano R0 per indicare il tempo T=0, cioè all’inizio). Un valore di R=2 vuole dire che ogni contagiato ne contagia a sua volta altri 2 in un certo lasso di tempo. Quindi se partite da 100 contagiati dopo quel lasso di tempo ne avrete 200 (se i cento iniziali nel frattempo si sono guariti o sono morti), poi 400 e così via. E’ quella che si chiama crescita esponenziale. Se invece R è minore di 1, per esempio R=0,5 allora se partite da 100 contagiati dopo quel lasso di tempo ne avrete 50, poi 25 e così via fino a far sparire il contagio. Da qui l’importanza che RT sia minore di 1.

Per calcolare l’indice RT, ogni settimana bisogna prendere tutti i nuovi contagiati e confrontarli con quelli della settimana precedente, andando cioè a misurare la velocità di crescita del contagio. Questa operazione non è immune da errori, perché il numero dei contagiati è quello che i tecnici chiamano un numero affetto da "fluttuazioni casuali". Queste fluttuazioni sono inevitabili e sono tanto più importanti quanto più piccolo è il numero dei contagiati. Per cui le fluttuazioni sono relativamente poco importanti in Lombardia (dove ci sono tanti contagiati) ma giocano un ruolo determinante in Umbria, dove i nuovi contagiati ogni giorno sono solo di qualche unità. Questo basta a dire che il calcolo del fattore RT per l’Umbria non è un’operazione statisticamente molto significativa e non dovrebbe essere presa in considerazione.

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