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Strage di Umbria Olii, torna in tribunale l'imprenditore Del Papa: punta all'assoluzione

La difesa proverà a ribaltare la condanna a 7 mesi in primo grado quando il Tribunale di Spoleto per omicidio plurimo colposo, omissione dolosa delle cautele sul lavoro e incendio. Nel rogo morirono Giuseppe Coletti, Tullio Mottini, Vladimir Todhe e Maurizio Manili

“Unica colpa: essere stato amico e non padrone”. Queste le parole che erano risuonate in quell’aula del primo piano del tribunale di Spoleto prima della sentenza che vedeva condannato Giorgio del Papa a 7 e sei mesi per omicidio plurimo colposo, omissione dolosa delle cautele sul lavoro e incendio. Adesso l’amministratore unico della Umbria Olii tornerà di nuovo in aula il prossimo 25 ottobre, quando comincerà quindi il secondo grado di giudizio a Perugia.

A perdere la vita in quel tragico incidente furono ben quattro persone, Giuseppe Coletti, Tullio Mottini, Vladimir Todhe e Maurizio Manili, La sentenza, emessa dal giudice Alberto Avenoso, fu chiara e lineare: “Se Del Papa avesse provveduto a svuotare il serbatoio - aveva scritto il giudice nelle motivazioni - avremmo a questo punto ragionato non su un disastro di immani proporzioni, bensì sul semplice danneggiamento meccanico di un silos. Evento prontamente rimediabile dall'appaltatore mediante una semplice attività di riparazione del serbatoio".

Una decisione presa dopo aver ascoltato una difesa forse traballante. Quell’errore materiale del gruista, a cui venne addebitata tutta la colpa del disastro, non convinse infatti Avenoso, forse perché più convincente li pm Federica Albano. Secondo lei infatti la vicenda era chiara: l’esplosione aveva provocato il sollevamento del silos, poi c’era stato lo sversamento dell’olio e infine l’effetto domino. Del tutta contraria la difesa diretta da Giuseppe La Spiana, avvocato di Giorgio Del Papa, che, con slide alla mano, aveva mostrato come l’incidente fosse da imputarsi al sollevamento e al conseguente strappo dell’intero silo 95 alla basa.

Poi quella richiesta di 35 milioni di euro arrivata ai primi di giugno del 2008 e richiesta dall’avvocato Giuseppe La Spina su mandato di Giorgio Del Papa in cui si poteva leggere a chiare lettere: “Tutti i danni subiti da Umbria Olii spa a seguito dell’evento per cui è fatto e colpa in via esclusiva dell’impresa Manili Maurizio e dei suoi dipendenti e condannare per l’effetto, i convenuti tutti al pagamento a titolo di risarcimento danni in favore di Umbria Olii spa della somma complessiva di 35.316.456,66 euro”.

Ma l’imprenditore si era così giustificato in aula: “Mi si vuole far passare come un mascalzone, un delinquente, per aver chiesto 35 milioni di euro alle vittime, ma ho solo cercato di salvare la mia azienda, 30 anni di statistica non possono essere buttati al vento da una perizia”. Se però verrà confermata la sentenza sarà lui a dover risarcire ben tre milioni di euro alle famiglie delle vittime, pagando così lo scotto per una negligenza costata la vita a quattro persone.

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