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Cronaca Umbertide

Atti vandalici nel cantiere della moschea, scattano le accuse politiche: "Atto equivalente al terrorismo"

Presentata la denuncia ufficiale in Caserma. Rifondazione spara a zero contro le forze politiche che avvelenano il clima e propagandano l'intolleranza

E' stata presentata una denuncia contro ignoti ai militari di Umbertide dopo che all'interno del cantiere, dove sorgerà una moschea su tre piani (con tanto di Minareto), è stato bruciato un cartello ed effettuate delle scritte contro l'edificio di culto islamico. Ai carabinieri si è presentato direttamente l'Imam della comunità dell'Altotevere. Intanto, sul fronte politico, arriva la solidarietà di Rifondazione Comunista agli islamici: "Un vile atto intimidatorio quello avvenuto a Umbertide nei pressi del cantiere dove è in corso la costruzione del nuovo centro culturale islamico; un gesto che denota vigliaccheria e intolleranza e che mostra la totale estraneità rispetto allo spirito di integrazione e dialogo di una città che tra le prime in Umbria oltre venti anni fa ha accolto le prime comunità di immigrati".

Secondo il segretario provinciale Oscar Monaco l'atto vandalico "non è altro che l'equivalente del terrorismo di matrice fondamentalista, un modo per gettare benzina sul fuoco dell'intolleranza e dell'ignoranza e l'atmosfera di sospetto e diffidenza, alimentata a mezzo stampa di recente da più di una forza politica intorno alla realizzazione del centro, sicuramente non ha sfavorito un gesto talmente grave". I comunisti umbri hanno auspicato che la magistratura faccia chiarezza sugli autori del raid nel cantiere al fine di ribadire che "ognuno nel nostro paese possa liberamente esercitare i propri diritti a partire da quello di esprimere la propria fede religiosa".

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