Acquista una Playstation in rete a prezzo scontatissimo, ma è una truffa: denunciati in due
I Carabinieri hanno individuato anche accesso abusivo nel pc di un privato. In 6 mesi scoperte 5 truffe informatiche dalla Stazione di Città di Castello e 2 da parte dei militari della Stazione di Citerna
Rinchiusi in casa per il Covid-19 sono cresciuti anche gli acquisti in rete e le truffe e i raggiri. Nell’ultimo semestre sono state 5 le truffe informatiche scoperte dai Carabinieri della Stazione di Città di Castello e 2 da parte dei militari della Stazione di Citerna.
I militari hanno hanno denunciato una donna italiana di 48 anni ed un cittadino turco 23enne, entrambi domiciliati nel pisano che, in concorso tra loro, avrebbero indotto un 33enne tifernate a versare in loro favore la somma di 110 euro tramite ricarica postepay, con la convinzione di procedere all’acquisto di una Playstation 4 nella sezione Marketplace di Facebook.
Dopo il pagamento, non vedendo arrivare l’articolo acquistato, il giovane tifernate ha capito di essere stato truffato e ha presetnato denuncia ai Carabinieri della Stazione di Città di Castello.
I militari sono riusciti a risalire ai due presunti autori della truffa, già conosciuti dalle forze dell’ordine per simili azioni, e denunciarli alla Procura di Perugia.
I Carabinieri della Stazione di Città di Castello, il 15 gennaio, hanno denunciato un campano 23enne per l’ipotesi di reato di estorsione e accesso abusivo al sistema informatico. In pratica i soggetti, abili hacker, si inseriscono abusivamente nei pc e negli smartphone, attivando da remoto varie funzioni.
I Carabinieri ricordano i tentativi di truffa più frequenti: il pishing che nasce come strumento di reperimento di credenziali bancarie o di carte di credito attraverso canali informatici; poi abbiamo il cosiddetto voice fishing che, come dice la parola, vede la richiesta di dati bancari o credenziali con chiamate a voce e, in ultimo, troviamo lo smishing che è un’operazione analoga fatta però a mezzo di sms.
Un’altra modalità vede la richiesta di amicizia di fantomatiche ragazze sulle piattaforme tipo instagram attraverso le quali queste giovani e avvenenti donne trasmettono e richiedono foto e video osé. Successivamente, scatta il ricatto.