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Cronaca

"Per l'iscrizione all'Accademia ci penso io e ti faccio avere la riduzione delle tasse", studenti cinesi raggirati dall'intermediario

Prima denuncia nei confronti di un connazionale che si sarebbe proposto per facilitare le operazioni burocratiche, intascando i soldi e non iscrivendo gli studenti ai corsi

Il sospetto è che qualcuno abbia voluto replicare la truffa di cui è rimasta vittima l’Università per Stranieri di Perugia (vittima e costituita parte civile nel processo in corso, ndr) con le iscrizioni degli studenti cinesi. Questa volta, però, le vittime sarebbero solo gli studenti che provengono dalla Cina e che avrebbero intenzione di iscriversi all’Accademia di belle arti di Perugia (anche in questo caso l'ente non ha nulla a che vedere con il presuto raggiro, semmai è parte lesa, ndr).

Ad accorgersi che qualcosa non andava è stato un ragazzo cinese, assistito dall’avvocato Leonardo Orioli, che riteneva di essersi iscritto all’Accademia di belle arti, ma che qualche settimana fa ha ricevuto una mail dall’ente formativo, con la quale gli si chiedeva di completare l’iscrizione con il pagamento della retta.

Lo studente era convinto di essere iscritto dopo aver completato tutto l’iter grazie a un connazionale che si era presentato come ex studente dell’Accademia e che “attraverso la sua opera” avrebbe avuto la possibilità di “predisporre la documentazione relativa alla mia situazione economica e patrimoniale, che come studente straniero avrei dovuto presentare” alla segreteria per l’iscrizione e “avere una riduzione delle tasse universitarie” si legge nelle querela depositata dallo studente.

Il connazionale avrebbe chiesto allo studente la copia della carta d’identità sua e dei genitori, il contratto di locazione e altri documenti fiscali, dietro corresponsione “del servizio svolto” della somma di “4.300 yuan, pari a 650 euro, con specifica causale: riduzione tasse universitarie”.

Lo studente, in data 22 settembre provvedeva a inviare in formato telematico tutti i documenti e pagare la somma.

Un mese dopo, il 28 ottobre, una mail dell’Accademia di belle arti lo informava “della mancata presentazione della documentazione relativa alla situazione economica e patrimoniale”.

Il connazionale, logicamente, era sparito e irraggiungibile ai recapiti telefonici e mail.

Adesso la denuncia formale per truffa, spalleggiato da almeno altri 40 studenti cinesi che si sono fidati del connazionale e stanno decidendo se sporgere querela per truffa.

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