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Cronaca

Possiede 9 auto, ma dichiara di non avere fonti di sostentamento per prendere il reddito di cittadinanza: processata

L'imputata deve rispondere dell'accusa di truffa ai danni dell'Inps per avere intascato quasi 14mila euro senza averne diritto

Possiede nove autovetture, alcune delle quali cointestate con il marito, ma riesce a incassare il reddito di cittadinanza perché non ha alcuna fonte di sostentamento.

L’imputata, una 36enne rumena difesa dall’avvocato Francesco Cinque, è accusata di truffa aggravata perché “in qualità di richiedente il reddito di cittadinanza, poneva in essere artifizi e raggiri” consistiti nell’allegare alla domanda una dichiarazione sostitutiva unica per il calcolo Isee non corrispondente al vero.

Per la Procura di Perugia la donna avrebbe nascosto di “essere proprietaria di due autovetture” e che il marito fosse “proprietario di sette autovetture”, inducendo così in errore “i pubblici ufficiali in servizio presso la sede dell’Inps”.

Nel corso dell’ultima udienza è stato sentito il pubblico ufficiale che ha svolto gli accertamenti, ricostruendo la situazione patrimoniale del nucleo familiare, al quale appunto risultano intestate nove autovetture e altri beni che non sono stati mai dichiarati all’erario.

Se fossero stati inseriti nella dichiarazione per il calcolo dell’Isee, ha raccontato il testimone, sicuramente non avrebbe potuto procurarsi “l’ingiusto profitto dato dalla somma di 13.600 euro” per quasi un anno di assegno mensile del reddito di cittadinanza, “arrecando all’ente previdenziale un danno pari all’importo del contributo indebitamente erogato”.

Il giudice ha rinviato a marzo per la sentenza.

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