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Cronaca

“Quella poltrona da barbiere è proprio quello che sto cercando per il mio nuovo locale”, ma sparisce con il denaro: venditore truffato

Seguendo le indicazioni digita un codice allo sportello bancomat convinto di ricevere i soldi, ma si ritrova a fare un pagamento e va sotto di 1.000 euro

“Quella poltrona da barbiere è proprio quello che sto cercando per il mio nuovo locale”. Avrebbe risposto così a un annuncio online il 24enne sotto processo per truffa per aver ingannato il venditore, facendo in modo che questo versasse del denaro invece di incassarlo.

Secondo la Procura di Perugia l’imputato, difeso dall’avvocato Giuseppe De Lio, “in concorso con altro soggetto di sesso femminile al momento non ancora identificato, mediante artifizi e raggiri consistiti nel dichiarare falsamente d voler comperare una poltrona da barbiere posta in vendita sul sito ‘Subito.it’ e nel dare fraudolente indicazioni sulle modalità per ricevere l’accredito per il pagamento del prezzo, induceva in errore, faceva in modo che la vittima disponesse una ricarica di 700 euro e una da 300 euro” sulla sua carta ricaricabile.

I fatti avvenuti nella provincia di Perugia il 6 gennaio del 2020. La vittima si è costituita parte civile tramite l’avvocato Luca Farneti.

La persona offesa ha ricostruito i fatti in tribunale. “Il mio datore di lavoro aveva inserito un annuncio relativo alla vendita di una poltrona da barbiere per un importo di 750 euro – ha detto la parte offesa al giudice – Poi mi ha riferito di essere stato contattato da una donna, dicendo di essere interessata all’acquisto. Dopo aver contrattato sul prezzo, sceso a 700 euro, aveva concluso l’acquisto con richiesta di pagamento tramite Postepay o conto corrente postale dove, ne comunicare un codice, avrebbe garantito il pagamento immediato”.

E qui scatta il raggiro. Il datore di lavoro chiede alla sua dipendente di aiutarlo, non avendo un conto corrente alle Poste, mentre lei sì. Così dà il numero di telefono della dipendente all’acquirente e questa la chiama, dicendole di andare a uno sportello Postamat per ricevere il pagamento.

“Mi ha invitato ad andare a uno sportello postale per ricevere il denaro tramite il suo codice, dettato nell’immediatezza – ha proseguito la vittima – Nell’eseguire le istruzioni telefoniche, la donna mi ha comunicato che aveva dei problemi per effettuare il pagamento e che avrei dovuto provare a ricevere il denaro online, tramite l’applicazione del conto corrente postale. Seguendo le sue indicazioni ho inserito due volte il codice che mi ha fornito: la prima volta per 700 euro e la seconda per 300 euro. Per entrambe le operazioni la donna mi ha detto che c’erano dei problemi e mi ha detto se non avevo qualche amico con Postepay per riprovare. Solo a quel punto ho capito che ero stata truffata e che non avevo ricevuto denaro, bensì lo avevo versato a qualcuno”.

Da quel momento la donna è sparita e inutili sono stati i tentativi di mettersi in contatto con lei e di riprendere i 1.000 euro. Le forze dell’ordine sono riuscite a risalire all’imputato attraverso il numero di telefono e le coordinate bancaria della carta ricaricabile che aveva ricevuto il denaro e a denunciarlo per truffa.

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