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Cronaca

Appartamento devastato dagli inquilini abusivi, agente immobiliare nei guai per truffa

Secondo l'accusa avrebbe affittato ad una famiglia rom di 20 persone un immobile fingendosi il proprietario. L'affittuario sotto processo per quarantamila euro di danni

Affida la gestione dell’appartamento ad un agente immobiliare affinché lo affitti e si ritrova con l’immobile occupato abusivamente per due anni, senza ricevere un euro di affitto, e completamente devastato. Sotto processo ci finiscono l’agente immobiliare accusato di truffa e il firmatario del contratto di affitto, accusati di danni per quarantamila euro.

La proprietaria dell’appartamento, costituitasi parte civile tramite l’avvocato Gianni Zurino, dopo aver tentato in maniera autonoma di affittare l’immobile, si era convinta ad affidare l’incarico ad un agente immobiliare. Aveva consegnato e le chiavi e acconsentito a che mostrasse l’appartamento ad eventuali inquilini.

Dopo qualche tempo aveva incontrato un condomino al supermercato e questo, rimproverandola, le contestava il fatto che avesse affittato a persone poco raccomandabili. Alle richieste della proprietaria l’inquilino le diceva che nel suo appartamento c’erano almeno 20 persone, di etnia rom, che entravano e uscivano, facevano rumore e disturbavano a tutte le ore.

L’amministratore di condominio contattava la donna poco dopo e le raccontava le stesse cose.

La proprietaria si recava dai Carabinieri e denunciava l’occupazione abusiva del suo appartamento in quanto non aveva mai firmato alcun contratto di affitto.

I militari effettuavano un controllo e constatavano la presenza di un gruppo di persone all’interno dell’appartamento, tutti rom, e uno di questi esibiva un contratto d’affitto tra lui e l’agente immobiliare.

Da ulteriori accertamenti emergeva che l’agente immobiliare aveva sottoscritto il contratto d’affitto come se fosse stato il proprietario dell’immobile, percependo anche le prime due mensilità.

Sulla base di questi accertamenti la proprietaria riusciva ad ottenere lo sfratto degli inquilini e, dopo due anni dalla scoperta dei fatti, il rilascio dell’immobile. Una volta entrata trovava le tubature corrose e una infiltrazione d’acqua nell’appartamento sottostante, gli infissi interni distrutti e le finestre danneggiate, il mobilio, i lampadari, tutto devastato. Per rimettere tutto a posto la ditta di edilizia chiamata ha presentato un preventivo di 40mila euro.

Dalla denuncia della donna sono scaturiti due procedimenti: uno a carico dell’agente immobiliare per truffa e uno contro l’inquilino, difeso dall’avvocato Vincenzo Bochicchio, per danneggiamento.

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