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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Anticipa la cassa integrazione ai dipendenti e chiede il conguaglio, ma per la Procura è tutto falso: processato

Imprenditore davanti al giudice per indebita percezione di fondi dallo Stato: avrebbe finto di anticipare agli operai assegni familiari e malattie per poi chiedere il rimborso

Un imprenditore di 69 anni, difeso dall’avvocato Francesco Cinque, è finito sotto processo per indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato per aver fatto risultare i suoi operai in malattia o in cassa integrazione, anticipando le somme dovute e chiedendo il conguaglio all’Inps. Per la Procura di Perugia, però, quelle somme gli operai non le avrebbero mai ricevute.

Nel capo d’imputazione si legge che l’uomo “mediante la fittizia esposizione di somme corrisposte ai lavoratori a titolo di indennità per malattia o cassa integrazione e guadagni o assegni per il nucleo familiare per complessivi 10.689,82 euro” avrebbe conseguito “dall’Inps il conguaglio di tali somme, in realtà non corrisposte, con quelle da lui dovute all’istituto previdenziale a titolo di oneri previdenziali e assistenziali”.

In particolare viene contestato all’imprenditore l’incasso della “somma totale degli assegni per il nucleo familiare non corrisposti ai lavoratori, ma conguagliati con gli oneri previdenziali 2.866,77 euro”, cui si deve aggiungere la “somma totale dell’indennità di malattia non corrisposta ai lavoratori, ma conguagliata con gli oneri previdenziali 1.594,89 euro” e la “somma totale cassa integrazione per il periodo compreso tra il settembre 2013 e novembre 2013 non corrisposta ai lavoratori, ma conguagliata con gli oneri previdenziali 6.228,16”.

Nel procedimento risultano parti offese i 18 dipendenti e l’Inps.

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