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Cronaca

Nasconde redditi e proprietà per ottenere il gratuito patrocinio: condannato

Secondo i giudici avrebbe presentato un Isee dell'anno precedente ben sapendo che così avrebbe ottenuto il beneficio

Dice di essere povero per ottenere il gratuito patrocinio in un procedimento penale, ma in realtà avrebbe nascosto redditi e proprietà: condannato.

L’imputato è stato condannato a 1 anno e 500 euro di multa per il delitto di falso laddove aveva attestato “di soddisfare i requisiti reddituali necessari ad accedere al gratuito patrocinio a spese dello Stato, requisiti in realtà non posseduti”.

I giudici della Corte d’appello di Perugia hanno confermato la condanna emessa dal giudice del Tribunale penale di Perugia che aveva accolto la tesi della Procura “sull’avvenuta autocertificazione di dati reddituali falsi, quando una oggettiva rappresentazione della realtà reddituale avrebbe certamente condotto al rigetto dell’istanza”.

Per i giudici non si sarebbe trattato di un errore, ma di una precisa volontà da parte dell’imputato. L’esistenza del dolo si desumerebbe “dalla circostanza che l’imputato era ben consapevole che il reddito del proprio figlio contribuiva a incrementare il reddito familiare, come anche dal fatto che l’imputato aveva allegato una dichiarazione Isee riferita all’anno antecedente a quello relativo all’istanza, questa sì astrattamente idonea a conseguire il patrocinio gratuito”.

L’imputato, infine, avrebbe posto in essere tale “condotta, peraltro ritenuta strumentale a precostituirsi una ‘scusante’ in sede difensiva”.

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