Incassano 65mila euro di fondi regionali per un programma di pubblicità, ma è tutto fasullo
Due imprenditori sotto processo per truffa. La Regione Umbria parte civile
Due imprenditori sotto processo per truffa ai danni della Regione con i fondi europei per l’innovazione tecnologica.
Secondo l’accusa i due avrebbero percepito i contributi per la realizzazione di un progetto innovativo teso alla creazione di un sistema di mailing e marketing automatizzato.
Il bando pubblico stabiliva un programma di investimenti non inferiore a 100mila euro per poter accedere al contributo, consistente in un rimborso di circa il 60% della spesa rendicontata; la società, per poter ottenere il finanziamento pubblico e raggiungere la spesa minima prevista, ha acquistato beni costituiti da software per 20mila euro, computer e altri macchinari per 101mila euro e consulenze per 47mila euro. Tutte fatture fasulle, cioè per cifre mai spese. Il rimborso da 65mila euro, invece, era reale. Alcuni beni acquistati con i fondi pubblici, inoltre, non erano nuovi, come imponeva il bando, ma erano già presenti in azienda e come tali non finanziabili.
Da qui la denuncia e il processo. Gli imputati sono difesi dall’avvocato Monja Ciliegi. La Regione si è costituita parte civile tramite l’avvocato Annarita Gobbo per tentare di recuperare la somma pagata.