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Cronaca

Truffa della carta ricaricabile, condanna e confisca di beni fino all'ammontare della somma sottratta alla vittima

Il giudice ha riqualificato il reato, ma ha deciso di tutelare la parte offesa

Un uomo, difeso dall’avvocato Alessia Arcangeli, è finito sotto processo per truffa con l’utilizzo di carte di pagamento.

Secondo l’accusa l’imputato avrebbe utilizzato una carta ricaricabile per raggirare una persona in relazione alla vendita di beni su internet. Il venditore sarebbe stato indotto a ricaricare la carte dall’imputato, presentatosi come acquirente, invece di farsi fare un bonifico per l’acquisto della merce.

Al termine del processo, il giudice ha riqualificato il reato da truffa a indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti, condannando l’imputato a 1 anno di reclusione e 500 di multa, oltre al pagamento delle spese processuali, disponendo la sospensione condizionale della pena.

Il giudice ha, però, tutelato la vittima ordinando la confisca dei beni dell’imputato per l’importo corrispondente alla somma sottratta.

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