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Cronaca

Truffa al ristorante Faliero, la titolare Maria: "Lo conoscevo da anni, per me quel fornitore era come un figlio"

A sedere al banco dei testimoni è stata la titolare Maria, che da anni gestisce il noto ristorante al lago. La denuncia contro il presunto fornitore "furbetto" risale al 2011

La presunta truffa al noto ristorante Faliero, meglio conosciuto come La Maria, al lago Trasimeno, è sbarcata nuovamente nelle aule di giustizia del tribunale di Perugia. A sedere al banco degli imputati, è un ex fornitore di cui la famiglia, che da anni gestisce il ristorante, si fidava ciecamente. Una fiducia "tradita", quella che avrebbe portato a sporgere denuncia contro il fornitore, a causa di alcuni ammanchi che si sarebbero registrati proprio quando scaricava la merce per il locale. Da quel momento sarebbe partito un monitoraggio "fai da te" per cercare di far luce sulla vicenda.

E proprio oggi, dinanzi al giudice Albani, è stata sentita la signora Maria, titolare della nota impresa a gestione familiare conosciuta in tutta l’Umbria. E’ stata lei ad essere ascoltata come testimone, raccontando di come quel fornitore, le avrebbe prodotto ammanchi da oltre 25mila euro. “Abbiamo visto che mancavano scatole di prodotti che acquistavamo da loro ma non combaciavano con gli ordini – racconta la titolare – Lo conoscevo da 12 o 13 anni e per me era come un figlio; è sempre lui ad averci portato la merce fin dall’inizio, almeno due volte a settimana e aveva accesso libero alla cella frigorifera dove scaricava la merce”. Ad accorgersi che qualcosa non andava è stata proprio la nuora e dopo un lungo monitoraggio, nel novembre del 2011 scattò la denuncia ai carabinieri. “Mi fidavo, era un bravo ragazzo, ma poi in estate abbiamo iniziato a capire che qualcosa non tornava; la merce consegnata non tornava con quella scaricata”. Tanto da essere state messe anche delle telecamere per monitorare la situazione.   A detta del ristorante tutte le volte c'era una differenza di 500-700 euro tra quello sulla carta (e quindi pagato) e quello realmente depositato nella cella frigorifero. Adessere sentito come testimone, anche il commercialista del ristorante all'epoca dei fatti. 

L’imputato-difeso dall’avvocato Rotunno- all’epoca dipendente della società di fornitura (estranea ai fatti) si è invece sempre dichiarato innocente. La prossima udienza, per l'ascolto dei testimoni della difesa, è stata rinviata al prossimo aprile per l’ascolto dei testi della difesa. La famiglia è parte civile con l'avvocato Alessandro Vesi.

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