Il tribunale di Perugia è semi deserto, o quasi. Fuori dal palazzo di giustizia un banchetto. Raccolgono le firme per il referendum proposto dai radicali. Lo sciopero degli avvocati penalisti è iniziato oggi, 16 settembre. Cinque giorni e tutto tornerà nella norma.

Le udienze si tengono comunque regolarmente e qualcuno si presenta. Della serie pochi ma buoni. Le motivazioni sono chiare e raccolte in una circolare redatta dall’Unione delle camere penali Italiane. “Il primo e più evidente segno di debolezza – si legge - è costituito dall’incapacità delle forze politiche di  gestire il tema delle sanzioni penali con coerenza e determinazione, ossia senza fare marcia  indietro ogniqualvolta i demagoghi di turno agitano lo spauracchio della sicurezza”.

Una riforma quindi della giustizia “necessaria” e che non ammette repliche, poiché “vi sarebbero le iniziative  legislative per farlo, ma il parlamento appare condizionato da fatti di cronaca e da polemiche spicciole i cui effetti si riscontrano nei ritmi alternati di importanti disegni di legge”.

Ancora parole dure da parte dell’Unione delle camere penali italiane: “Si è scritto l’ennesimo capitolo della ingloriosa storia dei rapporti tra il  legislativo ed il giudiziario, con il primo che si arrende di fronte alle istanze di conservazione del  secondo, così come avvenuto in tutti i passaggi della prima e della seconda Repubblica”. Un attacco quindi diretto alla classe politica che in questi anni “non ha saputo dar risposte”. La normalità verrà ristabilita venerdì 20 settembre.