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Cronaca

Treni soppressi per Firenze e Roma, i sindacati: "Aziende promette che ripristinerà le corse, ma..."

"Le novità introdotte nel prossimo cambio orario determineranno un limite ancor più pronunciato per i residenti umbri di potersi spostare nelle regioni limitrofe e accedere alla linea Alta velocità"

“Ripristinare tutte le tratte e i treni attivi prima dell’emergenza coronavirus e, magari, in un secondo tempo, prevedere anche ulteriori tratte extraregionali per promuovere il turismo”. I sindacati umbri Fast Slm Confsal, Orsa Ferrovie, Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti sintetizzano così le principali richieste avanzate a Trenitalia relativamente al trasporto su ferro regionale. Le organizzazioni sindacali lamentano, infatti, importanti tagli ai servizi a partire da domenica 14 giugno e, dopo aver annunciato di aver aperto le procedure di raffreddamento con l’azienda, nella mattina di venerdì 12 giugno hanno incontrato la stampa, davanti alla stazione di Foligno, per illustrare loro nel dettaglio i motivi della controversia. Presenti i segretari regionali Stefano Della Vedova (Fast Slm Confsal), Gianluigi Morozzi (Orsa Ferrovie), Ivano Bruschi (Filt Cgil), Gianni Martifagni (Fit Cisl) e Sergio Lombardi (Uiltrasporti).

“Denunciamo, in particolare – hanno spiegato i sindacati –, la decisione presa dalla Divisione passeggeri regionale (Dpr) Umbria di Trenitalia di sopprimere il treno 3159 Firenze-Foligno e il treno 3162 Foligno-Firenze, e la limitazione a Orte dei treni 2483, 2487 e 2327, che prima arrivavano fino a Roma, e la partenza da Orte dei treni 2324, 2490 e 2492, che prima partivano da Roma Termini. L’azienda continua a dirci che ripristinerà questi servizi tra luglio e agosto, ma conoscendo certe dinamiche sappiamo che una volta che una tratta è stata persa difficilmente poi verrà riattivata”.

“Temiamo un ulteriore grave isolamento della nostra regione – hanno affermato preoccupati i rappresentanti sindacali –. Già lamentiamo la mancanza di autostrade e Alta velocità e perciò non capiamo la scelta di chiuderci ancor più all’interno dei nostri confini, indirizzando la futura offerta commerciale più a contesti regionali che interregionali. Le novità introdotte nel prossimo cambio orario determineranno un limite ancor più pronunciato per i residenti umbri di potersi spostare nelle regioni limitrofe e accedere alla linea Alta velocità. Noi dovremmo, invece, aprirci decisamente all’esterno anche per intercettare il turismo di fuori regione e favorire la mobilità per motivi di lavoro”.

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