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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Tre città per un progetto contro la microcriminalità

Un progetto europeo che in due anni costruirà un network di locali 'consapevoli' integrando conoscienze ed esperienze di varie realtà europee che vivono pari problemi legati all'abuso di alcool e droghe tra i più giovani

Responsabilizzare i giovani e formare una rete di locali consapevoli sperimentando le azioni su tre diverse realtà cittadine, Perugia, Londra e Valladolid. Queste le tre città in cui verrà messo in azione il progetto europeo Share my European city, che vede il Comune di Perugia in testa circondato da una galassia di partner internazionali e non: l'Arcola Research di Londra, Fundacion Intras di Valladolid, University of Business and Health Science Lodz, Polonia, la società cooperativa Borgorete di Perugia e il Forum italiano per la sicurezza urbana di Bologna.

Lo scopo del progetto è cercare di trovare un modello di contrasto, delle soluzioni concrete all'abuso di alcol e droga da parte delle giovani generazioni, consuetudine che spesso sfocia in atti di microcriminalità che in alcune realtà europee sono simili e di uguale gravità. Il progetto vuole creare una maggior consapevolezza nei giovani, responsabilizzandoli, andando oltre i divieti e la repressione, e lo vuol fare attraverso nuovi strumenti e azioni. Importante sarà l'integrazioni di conoscenze ed esperienze di diverse zone d'Europa.

L'Unione Europa infatti ha finanziato il progetto per il 90% (377mila euro) per una durata di 24 mesi. In questi due anni si cercherà di portare a termine le quattro 'azioni': mediazione, recupero degli offender, ricerca, disseminazione. La prima fase, la mediazione, sarà dedicata alla costruzione e formazione dei locali e proprietari 'consapevoli' che faranno da base per lo sviluppo del progetto, i locai notturni saranno almeno 20 per città, superato il primo step di collegamento tra i locali, si passerà alla fase del 'recupero degli offender', il progetto cercherà di coinvolgere almeno 50 persone tra proprietari cittadini della zona e soprattutto giovani e adolescenti a rischio, all’interno le azioni vedranno la mediazione di educatori retribuiti dal progetto.

Il tutto verrà monitorato dagli studenti dell'University of Business and Health Science di Lodz che faranno il lavoro di ricerca, raccogliendo i dati e stilando le pubblicazioni per valutare l'efficacia delle azioni del progetto. Infine, con la disseminazione saranno diffusi i risultati sarà con un video sul network dei 'locali consapevoli' il tutto in una conferenza finale internazionale.

Per il sindaco Boccali, il progetto è fondamentale visti i cambiamenti che dobbiamo affrontare: "non possiamo tenere relegata dentro le nostre maura la discussione del problema dell'abuso di droghe e alcol. La realtà è europea - ha ribadito Boccali - e questo progetto allarga gli orizzonti della discussione, portandoci conoscenze ed esperienze nuove che, integrate con i nostri programmi, sapranno trovare si spera,soluzioni concrete".

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