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Cronaca

Traffico internazionale di rifiuti tossici: sette arresti e tre stabilimenti sotto sequestro

Il container proveniente dall'Umbria fa scattare la maxi operazione: giro d'affari da 46 milioni di euro

Tre stabilimenti sotto sequestro e sette arresti tra Umbria, Toscana e Lazio dopo l’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma che ha portato alla luce un traffico internazionale di rifiuti tossici. Un giro d’affari da 46 milioni di euro, stroncato dalla Dda e dalla Guardia Costiera di Civitavecchia. E l’operazione è ancora in corso.


Tutto è partito dal controllo di alcuni di rifiuti provenienti da Orvieto e Viterbo e depositati nel porto di Civitavecchia, accompagnati da certificati di avvenuta lavorazione e bonifica. E qui sta il trucco. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’organizzazione raccoglieva scarti di industrie non lavorati e rifiuti tossici di varie industrie italiane, risparmiando sul processo di trattamento tramite false attestazioni di avvenuta bonifica.


Le analisi di laboratorio hanno evidenziato che i materiali, pronti per essere spediti in Asia, erano in realtà tossici e potenzialmente pericolosi per la salute. 

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