Vendono cuccioli di cane con falsi pedigree: veterinario e allevatore sotto processo
I cuccioli sarebbero stati importati dalla Romania, ma venduti come Maltesi allevati in Italia
Un veterinario e un allevatore sono finiti sotto processo per tentativo di frode in commercio, in concorso, per aver venduto cani di razza che tali non erano.
I due, difesi dagli avvocati Andrea Galmacci e Gianni Dionigi, “con distinte condotte”, ma in concorso tra loro, “in qualità di veterinario e quale proprietario … vendevano cuccioli di cane per origine e provenienza diversi da quanto dichiarato e pattuito con gli acquirenti ignari”.
Secondo la Procura di Perugia i cuccioli provenivano dalla Romania, ma sarebbero stati falsamente attestati come “maltesi di provenienza italiana”. Falsificazione che sarebbe avvenuta per diciassette vendite tra la fine del 2020 e per tutti il 2021. Quattro degli acquirenti si sono costituiti parte civile.
La Procura contesta anche il falso nella formazione dei “modelli A di identificazione degli animali (da inserire nei microchip)” nei quali sarebbe stato dichiarato che i “cuccioli erano stati identificati come italiani e non importati, e di razza maltese, quando in realtà si trattava di cuccioli di provenienza rumena e meticci poiché senza pedigree”.
Contestate anche diverse violazioni sanitarie e delle leggi sulle importazioni degli animali in quanto “introducevano nel territorio nazionale e cedevano cuccioli di cane privi del sistema di identificazione individuale e delle necessarie certificazioni sanitarie, con l’aggravante di aver trasportato cuccioli di età inferiore alle 12 settimane senza essere al seguito delle madri”.