Traffico di auto di lusso rubate da Perugia al Magreb, nei guai dodici persone
Rinviate a giudizio per truffa e ricettazione. Secondo l'accusa il gruppo vendeva anche certificati di laurea in bianco o compilati
Il traffico delle auto di lusso ha portato al rinvio a giudizio per un gruppo di 12 persone (il tredicesimo imputato, difeso dall’avvocato Michele Iacomi, è stato prosciolto). Secondo l’accusa avrebbero organizzato un giro di auto di lusso prese in leasing e fatte sparire nei paesi del Magreb dopo averle spedite da porti del Nord Europa.
I principali reati che la procura perugina imputa, con l’aggravante dell’associazione, a 13 persone (italiani e stranieri) difese dagli avvocati Luca Gentili, Emanuele Guerrieri, Glauco Guida, Michele Iacomi, Adolfo Alfredo Moramarco, Francesco Moramarco, Ilaria Iannucci, Massimo Frisoni, Eustachio Claudio Sollazzo, Omar Khmayes, Stefano Gallo, Giovanna Paola Lai, Luca Landucci ed Elio Addante, sono di aver fatto sparire nel nulla mezzi da cantiere rubati e fatti sparire, uno yacht mai pagato e venduto, ricettazione di certificati di laurea, libretti di circolazione certificati di proprietà in bianco, vendita di documenti contraffatti, truffa alle assicurazioni.
Secondo la procura perugina l’associazione criminale avrebbe ricettatoautovetture provento di furto (Audi, Mercedes, Porsche, Lamborghini e Mini) da spedire via nave nei paesi del nord Africa. Non solo auto perché il gruppo avrebbe inviato in Africa anche mezzi da cantiere, camion, ruspe, gru, pale meccaniche, escavatori natanti e imbarcazioni. Altre ipotesi di reato riguardano la truffa ai danni di acquirenti di auto alle quali erano stati alterati i chilometri percorsi; anche il traffico di certificati di laurea in bianco rubati, alterati e rivenduti a 850 euro l’uno, è tra i reati contestati.
La vettura veniva acquistata e concessa in leasing ad un complice. Poco dopo veniva denunciato il furto, quando il realtà l’auto era stata venduta falsamente ad un terzo complice che tramite la Spagna o il porto di Genova, la portava in Marocco, e si faceva richiesta all’assicurazione per incassare il premio. In questo modo sono sparite una Porsche, una Lamborghini, una Golf, una BMW X6. Due Ferrari, una 458 spider e una 458 coupé, invece, eerano state rubate, come il semirimorchio necessario per trasportarle. La centrale operativa del gruppo si trovava a Perugia.