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Cronaca Assisi

Nella "casa protetta" botte, umiliazioni e bastonate ai malati: in sei finiscono in manette

Dalla fine del 2015 è partita l'indagine dopo un esposto anonimo. I militari hanno disseminato di telecamere la comunità terapeutica che ospita malati mentali e persone con problemi di droga

Schiaffi, pugni, sbattuti contro il muro, minacciati con il bastone o messi in castigo, come bimbetti, per ore in piedi testa al muro. Botte che lasciano il segno: ferite alla testa, frattura del polso, ematomi, volti tumefatti. Ci sono foto scattate di nascosto che hanno dato vita all'indagine. Poi sono arrivate le telecamere dei Carabinieri che hanno ripreso scene deliranti e violente. Tutto questo accadeva, fino a ieri pomeriggio, in una casa protetta a Torchiagina - convenzionata con la Regione dell'Umbria - dove in teoria si cerca di assistere, accogliere e recuperare le persone più svantaggiate: uomini e donne con problemi psichiatrici oppure con anni di dipendenza di droga. 

Quelle immagini e i file audio raccolti hanno portato, sempre ieri pomeriggio, agli arresti di sei persone che operavano all'interno della struttura. Le accuse sono pesanti: maltrattamenti e lesioni. L'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari è stata firmata dal giudice Carla Giangamba mentre le indagini sono condotte dal sostituto procuratore Michiele Adragna e sul campo operano i militari dell'Arma. Nella casa di accoglienza ci sono 30 pazienti e non tutto il personale si è macchiato di questi presunti crimini, come hanno tenuto a precisare gli inquirenti. 

Le scene più agghiaccianti, registrate con le telecamere nascoste, sono quelle dell'inseguimento di un paziente in fuga per evitare un pestaggio. Purtroppo viene fermato, buttato a terra, braccio dietro la schiena per immobilizzarlo, schiaffi e pugni in viso e sulla testa. Violento persino un volontario della struttura di Torchiagina: con un grosso bastone minacciava un malato sulla sedia a rotelle obbligandolo ad alzarsi e lavorare come tutti gli altri. Ma nel fascicolo ci sarebbero anche teste "schiacciate" con violenza contro mobili o cassonetti di ferro. 

L'interrogatorio di garanzia è fissato per lunedì prossimo quando sfileranno nell'aula del Gup tutti gli indagati e i loro avvocati. Dovanno giustificare quei comportamente che, almeno stando alle semplici immagini, sembrano proprio essere delle violenze gratuite verso persone, certamente problematiche, ma incapaci di difendersi. 

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