Sisma, le ultime analisi: "Rischio effetto contagio sull'Appennino umbro-marchigiano"
Abbiamo chiesto al geologo Gabriele Lena un'analisi sul terremoto che ha colpito il Centro- Italia: "L'esperienza del '97 non prospetta tempi rapidi nell'esaurimento della sequenza sismica"
Il terremoto è tornato a colpire il Centro Italia. Abbiamo chiesto al geologo Gabriele Lena, presidente della società Int.Geo.Mod (ex spin-off dell'Università degli Studi di Perugia), un'analisi sugli ultimi eventi sismici del 18 gennaio.
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“Il segmento attivatosi ieri fa parte del sistema di faglie compreso tra Campotosto ed i Monti della Laga. Questo sistema è uno dei vari segmenti di faglie dirette (estensionali) che interessano tutta la catena appenninica, orientato circa NNW-SSE.
La catena montuosa appenninica è caratterizzata da due fronti coassiali, ovvero paralleli: uno compressivo, ad est, responsabile del sollevamento della catena montuosa (localizzato nell’Adriatico) ed uno estensionale, ad ovest, responsabile del progressivo ribassamento, localizzato nel settore centrale della catena.
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Questo fronte estensionale attiva “a scatti” vari segmenti di faglia, spesso collegati tra loro. In questo caso gli eventi di Agosto ed Ottobre 2016, hanno creato instabilità nel sistema ed una forma di effetto domino nei segmenti di faglia limitrofi. L’evoluzione è molto incerta e sicuramente nuovi eventi non possono escludersi, così come la possibilità che altre porzioni dello stesso fronte estensionale possano attivarsi, specie quelle collegate al sistema del Monte Vettore, sia a Nord (dorsale appenninica umbro-marchigiana) che a Sud (dorsale appenninica abbruzzese). L’esperienza del ’97 non prospetta tempi rapidi nell’esaurimento della sequenza sismica né un areale geografico ristretto interessato dallo sciame sismico.”
