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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Non gli permettono di chiamare la famiglia, tenta il suicidio e finisce a processo

L'uomo ha tentato il suicidio due volte. la prima è stato salvato da un agente mentre la secondo da un compagno di cella

Voleva parlare con la sua famiglia d'origine. Avvertire loro che si trovava nel carcere di Capanne e per questo ogni contatto sarebbe stato interrotto. Saputo però che ogni tentativo sarebbe stato vano, a causa di una problema con la sua ambasciata, l'uomo ha deciso di procurarsi una lametta e tentare il gesto estremo. Fortunatamente la prima volta è repentinamente intervenuta la polizia penitenziaria. Ma l'uomo si è arreso, deciso ormai a farla finita.

La seconda volta ha quindi tentato nuovamente di togliersi la vita. A salvarlo questa volta un compagno di cella che, comprese le intenzione, lo ha fermato. Tra i due è nata però un breve colluttazione, sfociata in una denuncia e in un ovvio processo. Durante l'udienza di oggi che si è tenuta al cospetto del giudice Lasca è stato sentito l'agente intervenuto la prima volta che, rispondendo alle domande del togato, ha spiegato il perché della depressione dell'uomo e l'intervento effettuato. A finire sotto processo l'aspirante suicida e il carcerato che gli ha salvato la vita la seconda volta.

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